Di classifiche sui libri da regalare a Natale ne abbiamo lette fin troppe. Classifiche di libri spazzatura, dei best-seller del momento, di libri che promettono felicità, successo e amore che dominano incontrastati e che sono i più letti e i più venduti e che quasi mai meritano di essere letti per davvero. Così, sfidando le mode del momento e i conformismi editoriali, vorrei condividere con voi un altro tipo di classifica. Una lista di libri insoliti per chi cerca una lettura fuori dagli schemi, piena di domande scomode per capire meglio il mondo o di personaggi originali; libri, insomma, per chi vuole riprovare il brivido di leggere qualcosa che gli faccia esclamare: cavolo, questa cosa qui non l’ho mai letta da nessun altra parte. E allora, incominciamo!
1. Walden ovvero Vita nei boschi di Henry David Thoreau (1854)
Walden ovvero Vita nei boschi di Thoureau è uno dei testi più iconici della letteratura americana e un vero e proprio manifesto del pensiero libero. Il libro nasce dall’esperienza dell’autore che visse per due anni, due mesi e due giorni in una piccola capanna vicino al lago Walden, immerso nella natura del Massachusetts. Qui Thoureau sperimenta una vita semplice, lontana dalle convenzioni sociali e dal materialismo. In una Terra sovrappopolata, surriscaldata e rumorosa, una capanna in una foresta è l’eldorado. Ogni capitolo contiene spunti di riflessione sulla libertà individuale, il valore del tempo, i limiti della società umana. Thoureau, infatti, non è stato soltanto un grande scrittore. Le sue proteste contro la schiavitù e la guerra messicano-statunitense lo fecero finire in carcere. Fu uno dei primi a teorizzare il concetto di disobbedienza civile e la sua vita e le sue opere hanno ispirato generazioni di pensatori e figure come Gandhi e Martin Luther King.
2. Lettere contro la guerra di Tiziano Terzani (2002)

Prima della Palestina c’era l’Afghanistan, prima di Israele c’erano gli Stati Uniti e prima dei russi c’erano i talebani. Per comprendere come e perché il mondo sia rimasto indifferente nei confronti del genocidio dei palestinesi e capire come e perché il riarmo sia diventato inevitabile in Europa, per capire fino in fondo la macchina della propaganda che ogni giorni ci vede partecipi, vittime o complici, occorre fare un passo indietro. E partire da quel meraviglioso saggio di Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra, un libro che è al tempo stesso inchiesta, denuncia, reportage e racconto della guerra americana in Afghanistan. Un libro scomodo che fa domande scomode e ti costringe a vedere e a capire cose che non avresti voluto vedere e capire. Uomini, donne, bambini fatti a pezzi dai missili «intelligenti» e dalle bombe fabbricate in Europa e in America ma «nessuno ne parla, nessuno s’indigna. Se qualcuno solleva qualche dubbio la risposta è sempre la stessa: Ricordatevi dell’11 settembre». Vi suona familiare?
3. Pappagalli Verdi di Gino Strada (1999)

Per lo stesso motivo, non posso non consigliarvi la lettura di Pappagalli Verdi di Gino Strada, fondatore di Emergency. Un libro che dovrebbe far parte della biblioteca di ogni lettore ed essere distribuito e commentato in ogni scuola, circolo di lettura, associazione. Per capire fino in fondo cos’è la guerra, come nasce, cosa comporta e cosa provoca. Il titolo allude alle mine antiuomo a forma di pappagallo costruite con quest’aspetto per somigliare a dei giocattoli ed essere raccolte dai bambini.
4. Noi di Evgenij Zamjatin (1924)
Noi di Evgenij Zamjatin è un capolavoro pionieristico della letteratura distopica che ha ispirato 1984 di George Orwell. Scritto tra il 1919 e il 1921 e pubblicato in inglese nel 1924, il romanzo fu immediatamente censurato in Unione Sovietica. È la storia di un ingegnere di nome D-503 che vive in una società dominata da uno ”Stato Unico” antesignano del Grande Fratello di Orwell. Nello Stato Unico, ogni aspetto della vita è rigidamente pianificato: tutti gli individui sono identificati da numeri, seguono un calendario di orari perfettamente sincronizzati e abitano in edifici di vetro, simbolo del controllo continuo da parte del regime. Ma a un certo punto D-503 incontra I-330, una donna ribelle che gli apre gli occhi sulla possibilità di vivere un’esistenza diversa. Un romanzo insomma che è un invito a riscoprire il coraggio di essere liberi.
5. Oblomov di Ivan Aleksandrovič Gončarov (1859)

Quando mi chiedono: esiste un classico divertente? Un libro capace sia di farti piangere sia di farti ridere? A me viene subito in mente un libro: Oblomov! Non è famoso come Delitto e castigo o Guerra e pace, eppure Oblomov è uno di quei rari libri che continui a ricordare anche a distanza di anni. Ma di cosa parla? Chi è Oblomov? Un anti conformista, un ribelle, a modo suo, che sogna un mondo che ancora non esiste. L’ideale di vita di Oblomov è di una semplicità commovente: vorrebbe trascorrere le sue giornate in compagnia dei suoi amici più cari, leggendo, parlando, scherzando. Se il mondo dice «corri, corri, corri», Oblomov dice «rallenta». Il suo tempo scorre senza ansie, senza fretta, lontano dalle «invidie, dalle prepotenze, dai rancori» del mondo.
«Tutto questo eterno correre, questo eterno gioco di miserabili passioncelle che mirano all’interesse, a sopraffarsi l’un l’altro, le chiacchiere, le maldicenze, i dispetti… Ad ascoltare quello che la gente dice, vengono le vertigini, c’è da istupidirsi. (…) E con quale superbia, con che sguardo di riprovazione guardano chi non è vestito come loro, chi non ha i loro nomi e i loro titoli! L’altro giorno, a pranzo, non sapevo dove guardare, avrei voluto nascondermi, mi sarei cacciato sotto la tavola, quando han cominciato a massacrare la reputazione degli assenti: quello era stupido, quell’altro vile, il terzo un ladro, il quarto ridicolo! E mentre dicevano queste cose si guardavano con certi occhi, come per dire: “Fa’ tanto che l’uscio si richiuda alle tue spalle, e ti faremo lo stesso servizio!». Oblomov vi farà sorridere ma anche riflettere e tanto: sulla vita, la felicità, il trascorrere del tempo e la società.
6. I racconti di Pietroburgo di Gogol (1842)
I racconti di Pietroburgo di Gogol, il Pirandello russo. E se… una mattina al vostro risveglio, scopriste di non avere più il naso? Cosa provereste? E se tutto ciò che desiderate nella vita è di possedere un cappotto elegante per non essere più emarginati dai vostri colleghi e quel cappotto, dopo tante fatiche, vi venisse sottratto? Come reagireste? Immaginate invece di star passeggiando in compagnia di un vostro amico, nella strada più bella di Pietroburgo, la prospettiva Nevskij. A un tratto vedete una fanciulla. Ve ne innamorate a prima vista. La seguite, vorreste parlarle, conoscerla… ma lei non è ciò che sembra. Nella Pietroburgo di Gogol niente è mai come sembra. Consiglio di leggere o di regalare Gogol a chiunque abbia apprezzato i romanzi e le novelle di Pirandello, le sue atmosfere, la sua ironia, la sua capacità di fare un ritratto a tutto tondo dell’uomo e dei suoi perché.
7. Stoner di John Williams (1965)
È così raro trovare un buon libro di narrativa che eguagli la bellezza e l’intensità di un classico. Stoner di John Williams riesce in quest’intento e andrebbe annoverato tra i classici del futuro. Nato in una famiglia povera di contadini, Stoner decide nel suo piccolo di sfidare l’ordine prestabilito e di studiare letteratura inglese all’università. Così diviene professore. Sembra una trama terribilmente banale, no? E invece è proprio questo il bello di questo libro: Stoner è un personaggio solo apparentemente ordinario, perché le più grandi avventure non riguardano tanto la vita esteriore di un individuo ma quello che gli accade dentro. E Stoner mi ha trasmesso anche una grande lezione di scrittura: non è la storia in sé ma il modo in cui la si narra che fa ma differenza.
8. Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf (1929)

Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf: il libro perfetto da regalare a una donna e che ogni donna dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. Questa lettura è quella che a costo di suonare scontata definirei una lettura illuminante. Catartica. Virginia Woolf si domanda: e se Shakespeare avesse avuto una sorella? E la sorella di Shakespeare fosse stata egualmente talentuosa, egualmente geniale? Come avrebbe vissuto? Cosa avrebbe scritto? E perché in più di duemila anni di storia le donne non sono quasi mai riuscite a produrre un’opera artistica degna di nota? Piccolo spoiler: la risposta non è quella che sembra. Una stanza tutta per sé è un libro che solleva tante domande, un viaggio nella storia e nell’anima della psiche femminile, e che fa luce sui tanti meccanismi dell’arte e della società e del ruolo della donna in quest’ultima.
9. Furore di John Steinbeck (1939)

Agli amanti dei romanzi a sfondo sociale, invece, regalate Furore di John Steinbeck: la storia della Grande Depressione Americana e di quel mezzo milione di persone che abbandonarono le loro case e le pianure inaridite del Midwest e s’incamminarono lungo la Route 66 in un esodo di massa verso la California. Steinbeck ci racconta la storia di una famiglia, i Joad, una storia che sembra lo specchio dell’Europa dei nostri giorni, l’Europa fiaccata dalla pandemia, dalla guerra russo-ucraina e dalla retorica del riarmo. La violenza con cui i cartelli dei coltivatori piegano e stroncano i Joad e milioni di altre famiglie, alla fine fa maturare in Tom, il maggiore dei Joad, il seme della ribellione e della lotta. La rassegnazione cede il posto al furore. «Io ci sarò sempre, nascosto e dappertutto… sarò negli urli di quelli che si ribellano,» con queste parole Tom Joad prende congedo da noi lettori. Furore in questo senso non è soltanto un titolo simbolico, ma una critica potente al sistema e contro il sistema.
10. Trattato del ribelle di Ernst Jünger (1951)
Infine, chiudo questa raccolta con un piccolo saggio: il Trattato del ribelle di Ernst Jünger. Il titolo, come si suol dire, è già tutto un programma. Jünger in questo saggio delinea la figura del ribelle; chi, cioè, impara a dire no e sceglie di dissociarsi dall’ordine totalizzante della società per «andare nel bosco». Un luogo metaforico stavolta, non reale, che però è il luogo d’elezione di ogni spirito libero, lo spazio dove nasce e cresce quella cosa meravigliosa che si chiama spirito critico.





Grazie.