Un tribunale di Hong Kong ha dichiarato colpevole Jimmy Lai, il 78enne magnate dei media e noto sostenitore della democrazia, di due capi di collusione con forze straniere e sedizione ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020. Lai, fondatore del tabloid Apple Daily, ora chiuso, è accusato di aver usato il suo giornale per “materiale sedizioso” e di aver cercato di coinvolgere governi esteri contro le autorità di Hong Kong e della Cina. La sentenza, emessa da giudici del tribunale di West Kowloon, può portare a una pena fino all’ergastolo. Gruppi per i diritti umani hanno definito il verdetto un duro colpo alla libertà di stampa e di espressione.



