L’industria della guerra a stelle e strisce sta allungando sempre più i suoi tentacoli in Italia. Nel cuore delle Marche, nel piccolo borgo di Porto Sant’Elpidio, l’azienda Civitanavi System da un anno e mezzo è stata acquistata da Honeywell, gigante americano che produce armi nucleari, sistemi di puntamento, guida e rilevamento per missili e droni, i cui componenti sono stati ritrovati nelle macerie di una scuola di Gaza. In occasione dello sciopero generale contro la finanziaria di guerra del 28 novembre scorso, l’azienda è stata contestata dagli attivisti del Coordinamento Marche per la Palestina, in presidio dall’alba fino al primo pomeriggio, denunciando la complicità nel genocidio della casa “madre” Honeywell. In realtà, l’azienda marchigiana da anni sta investendo nel settore della difesa e l’acquisizione del 100% delle quote di Civitanavi da Honeywell Italia, (filiale italiana della compagnia statunitense) al costo di 200 milioni di euro, le permette di coronare un sogno: entrare a far parte della catena di approvvigionamento mondiale dei giganti della guerra.
Il fiuto di Civitanavi per la guerra
L’azienda è nata nel 2012 e si è specializzata fin da subito nella ricerca, progettazione e produzione di sistemi e sensori inerziali. Nel 2018 ha ottenuto la certificazione per produrre componenti per l’industria civile e militare (droni, carri armati, jet da combattimento) e ha via via ampliato le sue dimensioni, con sedi secondarie a Torino (in corso Francia), a Casoria (NA) e con un’unità produttiva anche nel Regno Unito, a Filton (Bristol). Conta circa 200 dipendenti e un fatturato di 40,72 milioni nel 2024.

Già nel 2022 Civitanavi ha iniziato a collaborare con Honeywell, in particolare nella progettazione e creazione dei sistemi di navigazione inerziale HG2800, utilizzati nell’industria mineraria e nei velivoli militari. L’attuale presidente del CdA e co-fondatore di Civitanavi, Andrea Pizzarulli, fino al 2012 è stato direttore di ricerca in GEM Elettronica, altra azienda marchigiana controllata da Leonardo (al 65%) che produce radar e sistemi «utilizzati nel dominio navale militare e nella sorveglianza costiera». Civitanavi ben presto (2021) è diventata fornitore pluripremiato di Leonardo ed è così entrata nella supply chain del Global Combat Air Programm (GCAP), provvedendo a fornire i sistemi inerziali per i caccia da combattimento di sesta generazione (ex Tempest) prodotti dal consorzio di Bae System (Regno Unito), Leonardo (Italia) e Jaiec (Giappone).
Nel 2023 ha acquisito una partecipazione del 30% in PV-Labs, società canadese dual use dI imaging aereo per la sicurezza e la sorveglianza, sulla quale ha investito 10 milioni di dollari anche Lockheed Martin, per sistemi di guida necessari all’aereo da trasporto militare CC-130J. Per Andrea Pizzarulli l’interesse di Lockheed Martin è stato motivo di vanto: «Apprendere che Lockheed Martin, un punto di riferimento nel settore, abbia investito in PV-Labs, mostra la valenza strategica del nostro investimento» ha dichiarato in una nota stampa.
Sistemi di puntamento inerziali e il genocidio a Gaza

Con l’acquisizione totale di Civitanavi da parte di Honeywell, sono state integrate la tecnologia dei giroscopi a fibre ottiche (FOG) e MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems) di Civitanavi nel portafoglio di Honeywell, «per espandere l’offerta di sistemi di navigazione e stabilizzazione nei settori aerospaziale, della difesa e industriale».
Honeywell Civitanavi (questo il nome attuale) attualmente produce e commercializza unità di navigazione e puntamento inerziale (ins) a scopo militare, tra cui il sistema Petra per carri armati e veicoli militari terrestri, il sistema Argo 500 per elicotteri e jet civili e militari e il sistema Argo destinato a «jet da combattimento (fighters), e adattabile a nuove produzioni di aerei militari».
Come già ricordato sopra, frammenti di tecnologie Honeywell, sono state trovate a Gaza, tra le macerie della scuola al-Sardi, distrutta da un bombardamento israeliano nel giugno 2024 che uccise 40 palestinesi, di cui la maggior parte bambini. Nello specifico, secondo le analisi di Sanad/Al Jazeera, è stato trovato un frammento di unità di misurazione inerziale di guida del missile, della categoria numero HG1930. Un tipo molto simile a quello che Honeywell e Civitanavi hanno prodotto insieme, il sistema HG 2800, fin dal 2022. Anche nel bombardamento di un’altra scuola palestinese a Gaza nel 2014 furono ritrovati frammenti di queste unità.
Honeywell e Israel Aerospace Industries (IAI) d’altra parte hanno stretto una solida collaborazione nel settore aerospaziale, sullo sviluppo di sistemi di navigazione per droni Heron, resistenti al jamming (disturbi) del GPS. La collaborazione integra il sistema anti-jamming di IAI con i sistemi GPS/INS integrati di Honeywell. Il sistema è adatto per applicazioni di navigazione militare e ha appena ottenuto la codifica M-Code dall’autorità governativa statunitense. «L’accordo rafforza le relazioni tra le due aziende, che vedono il mercato fiorente e il potenziale di un’attività in crescita» dichiarava nel 2018 Joseph Waiss amministratore delegato di Iai.
Honeywell e le bombe atomiche

Come riporta il dossier At great cost: the companies building nuclear weapons and their financiers (A caro prezzo: le aziende che costruiscono armi nucleari e i loro finanziatori), del progetto Don’t Bank on the Bomb, Honeywell è anche una delle aziende statunitensi più coinvolte nella fabbricazione e sperimentazione delle armi nucleari. Recentemente, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato al Dipartimento della Difesa di iniziare i test sulle armi nucleari (pratica che gli Stati Uniti non conducono dal 1992) e, secondo gli analisti della Difesa, l’investimento porterà molti profitti a Honeywell International, BWX Technologies, Chugach Alaska Corp, Jacobs Solutions, Inc., Mele Associates, General Atomic Technologies Corporation. Queste aziende infatti sono specializzate nella costruzione, gestione, supporto e servizi di ingegneria correlati ai siti di test nucleari (Kansas City National Security Campus, Nevada National Security Site e Sandia National Laboratory). Honeywell in particolare, gestisce un sito di test, conduce prove e contribuisce al monitoraggio delle scorte nucleari statunitensi. Honeywell lavora inoltre su strumenti di guida e controllo per l’LGM-35A Sentinel, (prodotto da Northrop Grumman), il nuovo missile balistico intercontinentale statunitense (ICBM), che può trasportare testate nucleari fino alla distanza di circa 11000 chilometri. Honeywell produce anche sistemi per i missili balistici lanciati dal sottomarino Trident II, e sistemi per la nuova bomba a gravità nucleare B61-12. L’Indipendente ha chiesto ad Honeywell Civitanavi se può escludere che i loro prodotti, una volta che finiscono nelle sedi di Honeywell negli USA, non siano poi utilizzati in mezzi di guerra esportati verso Israele o altri Paesi che violano i diritti umani e come si concilia con il codice etico aziendale produrre sistemi utilizzabili in jet militari, carri armati, missili. L’azienda ha preferito non commentare.




