Dopo le spiagge, gli ippodromi: nel cercare location alternative in cui organizzare concerti, a Jovanotti e al suo team l’idea di questo nuovo tour deve essere sembrata irresistibile. Agli animalisti un po’ meno. E infatti, dopo l’annuncio delle date del “Jova Summer Party 2026”, che prevede due concerti in due differenti ippodromi, sono partite le proteste che sottolineano come i decibel di un concerto mal si concilierebbero con la presenza di animali come i cavalli, che potrebbero patire diverse conseguenze problematiche.
«Siamo basiti nell’apprendere che viene organizzato un concerto che accoglierà migliaia di persone dentro un ippodromo, a pochi metri dai box dove sono alloggiate decine di cavalli, animali che potrebbero andare nel panico e ferirsi per il grande e prolungato rumore a cui non sono abituati e che, nella migliore delle ipotesi, subiranno un forte stress», sottolinea il presidente di Italian Horse Protection Sonny Richichi, associazione indipendente per la tutela di questi animali. «Possiamo anche immaginare che gli organizzatori si siano fidati delle parole di chi gestisce l’ippodromo il quale, da opportunista che passa sopra il benessere dei cavalli per racimolare qualche soldo, avrà rassicurato tutti, raccontando la favola che i cavalli sono abituati al frastuono e che non si spaventano. Ma questo non giustifica una decisione che andava ponderata meglio, non basandosi solamente su chi i cavalli li sfrutta».
Il riferimento è probabilmente al comunicato stampa dell’ippodromo di Palermo La Favorita, che dovrebbe appunto ospitare uno dei due concerti della prossima estate, nel quale gli organizzatori spiegano che «le misure di tutela sono già previste». Inoltre evidenziano che «dai rilievi fonometrici effettuati e stante la notevole distanza del palco rispetto alle scuderie – pari a oltre 500 metri – si rimane ampiamente sotto la soglia di normale tollerabilità per gli animali». Infine, secondo il veterinario della struttura, il dottor Salvatore Speciale: «La musica non nuoce agli animali, che dimostrano di tollerarla e gradirla senza alcuno stress. Il vero pericolo per i cavalli è rappresentato da rumori improvvisi e violenti come i fuochi d’artificio».
Di diverso avviso il presidente di Italian Horse Protection che rincara la dose, spiegando che i cavalli: «Hanno un udito finissimo, molto più sensibile di quello umano, e possono andare nel panico se avvertono segnali di pericolo e se non hanno la possibilità di fuggire in campo aperto. Chiusi all’interno di un box e bombardati dai decibel del concerto e dalle urla del pubblico, non è difficile immaginare cosa passeranno quei poveri animali. Già sono sottoposti a una vita innaturale qual è quella dell’ippodromo, e in più devono subire quella che noi, senza mezzi termini, definiamo una vera e propria violenza». E quindi rivolgono un accorato appello a Jovanotti, chiedendogli di scegliere posti alternativi, «dove la festa non comporti la sofferenza di nessun animale».
Le polemiche precedenti si erano infuocate nella calda estate del 2022, quando erano in corso i concerti del “Jova beach party” tour. L’evento di Fermo, in particolare, aveva suscitato non poche polemiche, con i controlli dell’Ispettorato del lavoro che avevano fatto emergere la presenza di diversi lavoratori in nero e la devastazione ambientale causata dalla distruzione della vegetazione delle dune di sabbia per far posto al palco che aveva portato alla protesta di diversi comitati ambientalisti, compresa la sezione del WWF locale che aveva chiuso i battenti in aperta polemica con il WWF nazionale, che aveva invece supportato l’iniziativa.




