Nonostante il cessate il fuoco, Israele continua a commettere violazioni della tregua in Palestina lanciando attacchi su tutta la Striscia. Ieri, 19 novembre, l’aviazione dello Stato ebraico ha scagliato attacchi aerei su diverse aree dell’enclave, concentrandosi su Khan Younis e Gaza City. L’esercito ha ripreso le aggressioni stamattina, lanciando offensive sia a Khan Younis che nel nord della Striscia di Gaza. In totale, da ieri, Israele ha ucciso almeno 38 persone. Nel frattempo, i carri armati israeliani hanno avanzato di circa 300 metri nell’area orientale di Gaza City, spostando il confine della cosiddetta “linea gialla”, entro cui i soldati israeliani dovrebbero rimanere stazionati. Quelle di ieri e oggi sono solo le ultime di una lunga lista di violazioni degli accordi che lo Stato ebraico ha commesso nell’ultimo mese di tregua; le aggressioni a Gaza vanno avanti in parallelo ad analoghe offensive in Cisgiordania, dove sia i coloni che l’esercito continuano a lanciare attacchi nei confronti dei civili palestinesi.
I bombardamenti di ieri sono cominciati a partire dal pomeriggio. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) sostengono di avere subito un attacco nell’area di Khan Younis, e affermano di avere lanciato attacchi «di ritorsione» in risposta alla presunta aggressione subita; i bombardamenti hanno colpito anche altre aree della Striscia, tra cui Gaza City, e in generale le aggressioni sono andate avanti anche stamattina. Gli attacchi di ieri si sono concentrati sulle aree orientali di Khan Younis e sul quartiere Zeitoun di Gaza City; colpiti anche il campo di Nuseirat, nel Governatorato di Deir al Balah, e la stessa città di Deir al Balah. Secondo fonti ospedaliere locali e il ministero della Sanità di Gaza, in seguito agli attacchi di ieri sono state uccise 33 persone, e altre 88 sono rimaste ferite.
Oggi, invece, Israele ha lanciato una offensiva aerea a Rafah, scagliato colpi di mortaio e impiegato droni ad Abasan al-Kabira, nel Governatorato di Khan Younis, e attaccato anche a Bani Suheila, sempre a Khan Younis. Segnalate aggressioni anche a Zeitoun e Shuja’iyya, altro quartiere di Gaza City, e attacchi nel nord, in aree non identificate. Negli attacchi di oggi, Israele ha ucciso almeno 5 persone. Inoltre, sempre a Shuja’iyya, l’esercito ha spostato di 300 metri il confine della linea gialla, mobilitando fisicamente truppe, carri armati, e simboli e segnali che rendono identificabile la linea di demarcazione ai residenti. La linea gialla è stata istituita con la tregua dell’11 ottobre e designa il limite entro cui i soldati israeliani devono stazionare, e che non devono oltrepassare. In totale, a Gaza, dall’inizio della tregua, Israele ha ucciso almeno 312 persone commettendo centinaia di violazioni. Il numero di morti dirette dal 7 ottobre, invece, è di almeno 69.546 persone.
Mentre continua le violazioni a Gaza, Israele non arresta neanche le proprie operazioni in Cisgiordania. Nel Governatorato di Hebron le forze israeliane stanno conducendo una campagna di arresti di massa da due giorni. In totale, l’esercito israeliano ha arrestato 56 persone, la maggior parte nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron; le persone arrestate stanno venendo radunate in uno stadio. Nella stessa Beit Ummar, le forze israeliane hanno trattenuto e interrogato altre 150 persone, imposto restrizioni ai movimenti e dispiegato cecchini sui tetti. Nel Governatorato di Nablus, Israele ha condotto un raid usando armi da fuoco, e ferendo 4 persone; i raid sono iniziati nella notte e i soldati israeliani hanno fatto irruzione nei negozi commerciali vicino all’Ospedale Nazionale nel centro di Nablus. Intanto, i giornali israeliani riportano che il COGAT, l’ente del Ministero della Difesa israeliano che sovrintende agli affari civili nei territori palestinesi occupati, ha disposto il sequestro di oltre 160 ettari di terreni palestinesi. Nei governatorati di Qalqilya e di Tulkarem, invece, sono state arrestate 6 persone. A Gerusalemme, infine, i coloni hanno preso a sassate un’automobile con a bordo due bambine di un anno e quattro anni, e dato fuoco ad altre due auto.




