Il Comando Meridionale degli Stati Uniti ha diffuso un nuovo video nel quale riferisce dell’uccisione di quattro persone nell’ambito di un nuovo bombardamento contro un’imbarcazione venzuelana. Secondo il governo, l’imbarcazione era coinvolta nel traffico di stupefacenti, ma come per i precedenti attacchi non sono stati forniti dettagli sul nome delle organizzazioni coinvolte o sul quantitativo di droga trasportato. L’attacco, autorizzato dal Segretario per la Guerra Pete Hegseth, è il ventesimo di questo genere dall’inizio delle aggressioni USA ed è avvenuto in acque internazionali. Salgono così a 80 i venezuelani uccisi nel corso delle cosiddette “operazioni antidroga” del governo statunitense. Nel frattempo, il presidente Trump ha dichiarato ai giornalisti di aver “più o meno” preso una decisione sul futuro delle operazioni militari con il Venezuela, ma di non poter fornire al momento ulteriori dettagli.
On Nov. 10, at the direction of Secretary of War Pete Hegseth, Joint Task Force Southern Spear conducted a lethal kinetic strike on a vessel operated by a Designated Terrorist Organization. Intelligence confirmed that the vessel was involved in illicit narcotics smuggling,… pic.twitter.com/eptSZvVF6x
— U.S. Southern Command (@Southcom) November 14, 2025
Giovedì 13 novembre scorso, Hegseth ha annunciato di aver dato il via, su ordine del presidente Trump, all’operazione Southern Spear. Guidata dalla Joint Task Force Southern Spear e dal Comando Meridionale, la missione “difende la nostra Patria, allontana i narcoterroristi dal nostro emisfero e protegge la nostra Patria dalla droga che sta uccidendo il nostro popolo” ha riferito Hegseth, aggiungendo che “l’emisfero occidentale è il vicinato dell’America e noi lo proteggeremo”. Nello stesso giorno, il Venezuela ha lanciato un’esercitazione militare che ha coinvolto 200 mila soldati in tutto il territorio nazionale. Ad annunciarlo è stato il ministro della Difesa Vadimir Padrino López, che ha precisato come tale dispiegamento non sottrarrà risorse «all’impegno quotidiano del Comando Operativo Strategico, che combatte con ogni mezzo tutte le altre minacce». Nell’annunciare l’operazione, Padrino López non ha fatto diretto riferimento agli Stati Uniti, ma questa giunge nel momento di massima tensione tra i due Paesi. In precedenza, gli USA avevano annunciato il dispiegamento delle unità del Gerald Ross Ford Carrier Strike Group (il quale comprende la USS Gerald Ross Ford, la portaerei più grande al mondo) e di un B-52, i quali operano “come forza congiunta multidisciplinare a supporto della missione SOUTHCOM degli Stati Uniti, delle operazioni dirette dal Dipartimento della Guerra e delle priorità del Presidente per contrastare il traffico illecito di droga e proteggere la patria”.
Nel frattempo, secondo quanto riferito da vari media, a bordo del suo Air Force, Trump avrebbe dichiarato ai giornalisti di aver “più o meno” preso una decisione in merito al futuro delle operazioni militari in Venezuela, ma di non poter ancora riferire quale. In precedenza, Trump non aveva escluso la possibilità di condurre eventuali attacchi terrestri contro il Venezuela e ammesso che la sua amministrazione ha autorizzato operazioni segrete anche “letali” della CIA nel Paese. Nel corso di un’intervista televisiva, il presidente aveva anche lanciato un ultimatum a Maduro, dichiarando che i giorni della sua presidenza sono “contati”. Secondo quanto riferito da Reuters, che cita funzionari statunitensi anonimi, il Consiglio per la Sicurezza interna USA si sarebbe riunito in più occasioni durante la scorsa settimana, ma l’esito di questi incontri è al momento ignoto.




