Nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente CBS, il presidente statunitense Donald Trump ha lanciato al Venezuela un ultimatum: alla domanda della giornalista «I giorni di Maduro come presidente sono contati?», il presidente ha risposto «Sì, direi di sì». Le dichiarazioni arrivano dopo che, nel corso del finesettimana, Washington ha schierato il più imponente dispiegamento navale dalla crisi dei missili di Cuba del 1962 e dopo che Trump ha ammesso di aver autorizzato la CIA a condurre operazioni segrete, anche «letali», in Venezuela – e aprendo alla possibilità anche di attacchi via terra. Nelle ultime settimane, sono decine le persone uccise dagli attacchi statunitensi, condotte contro le imbarcazioni, in quanto sospettate di essere trafficanti di droga.
Alla domanda diretta della giornalista, Trump ha negato che gli Stati Uniti si stiano infilando in una guerra con Caracas. «Si tratta di fermare il traffico di droga o di liberarsi del presidente Maduro?» ha poi chiesto la giornalista al presidente, il quale ha risposto che la ragione principale delle mosse USA è il fatto che il Venezuela è un Paese che «svuota le sue carceri nel nostro Paese». Secondo Trump, dunque, i giorni del presidente Maduro sono contati. Pur dubitando dell’eventualità di un’aggressione militare, gli Stati Uniti si stanno già infilando, di fatto, sul suolo venezuelano. Lo stesso presidente ha infatti ammesso di aver autorizzato la CIA a compiere operazioni segrete anche «letali» nel Paese, per fare pressioni sul presidente Maduro, alludendo anche alla possibilità di attacchi terresti. Nell’ultimo finesettimana, inoltre, Washington ha schierato nel Mar dei Caraibi la più grande portaerei della flotta USA insieme ad altre tre navi da guerra, per un totale di circa 4 mila militari. I mezzi si aggiungono alle navi lanciamissili dotate di Tomahawk, caccia F/A-18 e aerei da guerra elettronica EA-18 Growler che stanno pattugliando la regione e ai bombardieri B-52 e B-1 che hanno effettuato missioni di ricognizione sulle coste e che hanno spinto la vicina Repubblica di Trinidad e Tobago a mettere il proprio esercito in stato di allerta. Sono decine, inoltre, i “sospetti trafficanti” uccisi nelle ultime settimane: l’ultimo, avvenuto lo scorso finesettimana, è stato condotto contro un’imbarcazione che si ipotizza stesse trafficando droga. Tre persone sono state uccise: per il governo si trattava di appartenenti a un cartello del quale, però, non è stato fatto il nome.
Nel frattempo, la premio Nobel per la pace Maria Corina Machado, leader dell’opposizione in Venezuela, ha ribadito il proprio completo sostegno alle operazioni di Trump, in particolare alla decisione del governo di imporre una taglia di 50 milioni di dollari sulla testa del presidente Maduro. Ribadendo le accuse di vittoria fraudolenta di Maudro, Machado ha dichiarato a Fox News che «la popolazione venezuelana sostiene Trump». «Renderemo il Venezuela il miglior alleato degli Stati Uniti», ha assicurato.




    
Ma gli altri idioti all’ONU, NATO, EU etc. qualcuno che tratta da criminale un criminale che vuole invadere il Venezuela per rubargli il petrolio è rivenderlo a doppio prezzo al Mondo, proprio non c’è???
gli usa si stanno distruggendo da soli