In un nuovo cambio di rotta rispetto alle sue posizioni precedenti, il presidente Donald Trump ha approvato nuove sanzioni contro la Russia a danno delle principali compagnie petrolifere del Paese, Rosneft e Lukoil. Il motivo è la mancanza di un impegno «serio», da parte di Putin, nel trovare una soluzione per la fine della guerra. In questi giorni avrebbe dovuto svolgersi a Budapest un vertice bilaterale tra i due leader, ma è stato cancellato da Trump.
Le nuove sanzioni hanno lo scopo di aumentare la pressione economica sulla Russia, in particolare sul suo settore energetico, al fine di «diminuire la capacità del Cremlino di aumentare le entrate per la sua macchina della guerra e supportare la sua economia indebolita», riporta il documento del Dipartimento del Tesoro USA. «È il momento di fermare le uccisioni e per un cessate il fuoco immediato» riferisce il segretario del Tesoro, Scott Bessent, in una dichiarazione all’interno del documento. «A causa del rifiuto del presidente Putin di porre fine a questa guerra insensata, il Tesoro sanziona due delle maggiori compagnie petrolifere russe che finanziano la macchina della guerra del Cremlino. Invitiamo i nostri alleati a unirsi a noi in queste sanzioni». Rosneft e Lukoil erano state oggetto pochi giorni fa di nuove sanzioni da parte del Regno Unito, «le più severe mai applicate alla Russia». Secondo quanto riporta il documento del governo inglese, le due aziende esportano in totale 3,1 milioni di barili di petrolio al giorno e la sola Rosneft è responsabile del 6% della produzione mondiale di petrolio e di quasi la metà di tutta la produzione russa.
Nel frattempo, il presidente USA ha annunciato di aver annullato l’incontro bilaterale in programma con Putin in queste giorni: «Non possiamo svolgere il meeting con il presidente Putin. Non mi sembrava giusto, non saremmo arrivati dove avremmo voluto, ma lo faremo in futuro» ha dichiarato Trump, nel corso di un incontro con il segretario della NATO Mark Rutte. Era stato lo stesso Trump a riferire ai giornalisti dell’ipotesi di un incontro con il presidente russo, concordato tra i due nel corso di una conversazione telefonica che ha avuto luogo lo scorso 17 ottobre. In seguito a quella telefonata, Trump aveva fatto un ulteriore passo indietro rispetto al sostegno militare a Kiev, in particolare all’invio di missili a lungo raggio Tomahawk, che l’Ucraina desidera fortemente.
La decisione degli Stati Uniti arriva mentre l’Unione Europea approva il 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca e il blocco delle importazioni di gas e GNL. La misura, che entrerà in vigore in più fasi, segna uno spartiacque nella politica energetica comunitaria: dal 1° gennaio 2026 sarà vietato stipulare nuovi contratti con la Russia, gli accordi a breve termine ancora in corso dovranno cessare entro il 17 giugno 2026, mentre quelli a lungo termine saranno definitivamente chiusi entro il 1° gennaio 2028.
Sì certo a quali siamo arrivati 97😂 ci ricordiamo che Putin doveva morire dopo un mese perché riceveva trasfusioni di sangue di Cervo da quanto malato e espulsione dallo Swift USA ci giurò Draghi, li avrebbe annichiliti: Natoisti smettetela di bere che siete tutti ubriachi.
E intanto che sanzionate la Russia per cento km. continuate a produrre trilioni di tonnellate di CO2 che il vostro Trump nega, state distruggendo l’umanità sia moralmente a Gaza che fisicamente col CO2 ma di guardare la pagliuzza negli occhi altrui continuerete fino alla morte di tutti.