Con 237 voti su 465 nella Camera Bassa del Parlamento, solo quattro in più per raggiungere la maggioranza assoluta, la leader del Partito Liberal Democratico (PLD) Sanae Takaichi è la nuova primo ministra del Giappone. Il suo nome, già noto tra l’élite del partito e della politica giapponese, è tornato a catturare l’attenzione mediatica in seguito alle dimissioni presentate dall’ex premier Shigeru Ishiba nel settembre del 2025. La sconfitta alle elezioni per il Senato, la successiva perdita della maggioranza nella Camera alta e il malcontento espresso dalla società dovuto al rialzo dell’inflazione e del costo della vita hanno portato l’ex premier a rinunciare al suo incarico di presidente del partito e premier del Giappone. L’elezione di Takaichi segna un momento storico per l’arcipelago nipponico: non solo perché si tratta della prima donna a ricoprire il ruolo, ma soprattutto perché la sua elezione rompe lo status quo della politica giapponese e fa tornare in auge il militarismo nipponico, in un Paese che dovette rinunciare ad avere un esercito militarmente forte dopo la II Guerra mondiale e che ora vuole partecipare alla corsa globale al riarmo.
I sondaggi hanno rapidamente visto come favorita Takaichi, rivale di Ishiba e figura molto vicina allo storico leader del PLD, Shinzō Abe, ucciso da un attentatore durante un comizio del 2022. Oltre a rappresentare un momento inedito all’interno del partito, l’elezione della neoleader ha prodotto una scossa straordinaria negli equilibri di potere della politica giapponese. Il Partito Liberal Democratico, al governo quasi ininterrottamente dal 1955 e che attualmente vive una fase calante della sua storia politica, con Takaichi alla guida ha infatti visto l’immediata rottura delle sue relazioni politiche con l’altra storica parte della coalizione di governo, il partito di ispirazione buddista Kōmeitō.
La spaccatura di una delle alleanze di partito più longeve della storia giapponese è chiaramente motivata dall’elezione di Sanae Takaichi; figura conservatrice fortemente legata al revisionismo nazionalista e militare del Giappone durante la Seconda Guerra mondiale, la nuova premier promette di riprendere uno dei progetti simbolo delle politiche di Abe, ovvero la modifica dell’articolo 9 della Costituzione giapponese. Secondo quest’articolo, imposto dagli Stati Uniti d’America nel 1946, il Paese rinuncia al diritto di belligeranza oltre che al mantenimento di un esercito militare. Seppur nel 1954 il Giappone si sia dotato di forze armate terrestri di «autodifesa», la tematica all’interno della società giapponese resta controversa, specialmente tra le fazioni revisioniste dei crimini di guerra commessi dai giapponesi in Asia e nel Pacifico. La reiterata visita di Takaichi al santuario Yasukuni (il luogo dove sono sepolti molti militari dell’Impero giapponese, tra cui alcuni condannati per crimini di guerra) e il piano di investire più del 2% del PIL in spese militari, ha fatto sì che il Kōmeitō, partito autodefinitosi più volte come “pacifista”, decidesse di sfilarsi dalla coalizione di governo nel caso in cui Takaichi fosse stata presentata come nuova premier.
A salvare l’accordo per la costituzione di un nuovo governo a guida PLD è stato l’Ishin, il Partito dell’Innovazione (JIP), che ha ottenuto da Takaichi, tra le altre cose, la promessa di ridurre i seggi della Dieta nazionale (il parlamento giapponese) del 10%, l’azzeramento delle tasse su alcuni prodotti alimentari e l’elevazione della città di Osaka a “vice-capitale” del Paese. La nuova alleanza non può che tenere conto dei risultati ottenuti negli ultimi mesi dal nuovo partito populista e di estrema destra Sanseitō: l’accordo può apparire anche come una mossa di contenimento nei confronti di una forza politica in grande ascesa, specialmente tra i giovani.
Nel programma politico della nuova premier spicca l’intenzione di attuare misure che possano da un lato tamponare rapidamente la crescita dell’inflazione, ma che dall’altro riescano a mantenere l’equilibrio con la pretesa degli aumenti nelle spese militari. A questo si aggiunge un netto interesse nel contrastare l’immigrazione irregolare, come si può osservare dalla creazione del “ministero incaricato per la Politica estera” responsabile della supervisione del sistema di immigrazione giapponese. Anche in questo caso, questa misura può essere vista come una strategia per rubare voti a Sanseitō su tematiche anti-immigrazione.
Seppure abbia espresso la volontà che il suo governo sia costituito almeno al 50% da donne, Takaichi ha manifestato più volte il suo rifiuto per l’utilizzo di quote rosa nel sistema lavorativo giapponese, oltre che dimostrarsi contraria al mantenimento del cognome femminile nelle coppie sposate, all’applicazione della legge salica, ovvero la possibilità per le donne di accedere al trono imperiale e al matrimonio ugualitario.
Se sul piano della politica interna la nuova premier avrà l’ostile compito di risanare un’economia in calo, anche in politica estera la missione risulta delicata. Takaichi ha già affermato l’intenzione di stringere alleanze con Taiwan e con gli Stati Uniti d’America in ottica anticinese, ma è proprio con i dazi di Donald Trump che il nuovo governo dovrà scendere a patti, specialmente dopo l’approvazione da parte dell’ex premier Ishiba di un accordo che prevede investimenti giapponesi pari a 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti e l’applicazione di dazi al 15%.
Appare evidente che la figura di Sanae Takaichi, ammiratrice di Margareth Thatcher ed ex batterista in una band metal, sembra poter rompere con il vicino passato del Partito Liberal Democratico. Nonostante il fermento politico scaturito da questa nuova elezione, è bene osservare come il futuro del partito resti comunque in bilico: la stagnazione economica, l’ascesa di formazioni come Sanseitō e la posizione geografica dell’arcipelago rischiano di rivelarsi un sassolino nella scarpa alle prossime elezioni, in un panorama politico che da anni risulta fortemente instabile.
Dalla Treccani in rete: “ In quanto designazione di carica, è usato ufficialmente il masch. ministro anche se riferito a donna “…