martedì 21 Ottobre 2025

Una bomba ha fatto esplodere l’auto del giornalista Sigfrido Ranucci

Nella sera di ieri, giovedì 16 ottobre, un ordigno esplosivo ha fatto esplodere le auto del giornalista e conduttore della trasmissione Report Sigfrido Ranucci e di sua figlia. L’esplosione è avvenuta davanti alla casa del giornalista, a Campo Ascolano, frazione del Comune di Pomezia, nella città metropolitana di Roma, senza causare feriti; si è verificata attorno alle 22, quando Ranucci si trovava in casa. L’ordigno è stato posizionato «sotto l’auto parcheggiata del giornalista», e ha causato una esplosione tale che «avrebbe potuto uccidere chi fosse passato lì in quel momento», riportano le pagine social della trasmissione. Sul posto sono arrivati gli agenti della Digos, i carabinieri, gli artificieri e i vigili del fuoco. Le indagini sono ancora in corso, e sono ancora ignoti moventi e responsabili.

In una serie di interviste rilasciate nella notte, Ranucci ha spiegato che l’esplosione si è verificata attorno alle 22, una ventina di minuti dopo che era tornato a casa. L’auto del giornalista era parcheggiata davanti al cancello di casa, e la figlia aveva parcheggiato l’altra automobile di fianco a quella del padre poco prima dell’esplosione. L’auto di Ranucci, si legge nel Corriere, era stata utilizzata l’ultima volta alle 13:20. L’esplosione ha causato ingenti danni a entrambe le vetture e sparso detriti nell’area attorno al cancello. In una intervista alla Rai, Ranucci afferma che la bomba era stata piazzata tra l’automobile e il cancello, e che secondo le prime indagini si sarebbe trattato di un ordigno rudimentale: «Si trattava di un chilo di esplosivo usato per fuochi d’artificio, un ordigno pirotecnico» ha detto il giornalista riportando i primi pareri dei tecnici. Oltre a questo, si sa poco di più: l’esplosione deve avere causato un gran boato e per quanto sembri che sia stata causata da una bomba artigianale, in circostanze diverse non sarebbe stata meno letale.

Le indagini sono in mano alla Procura di Velletri, e sono ancora in corso: Ranucci si è limitato a riferire al Corriere che non esclude collegamenti con le nuove inchieste di Report, annunciate recentemente. Il giornalista ha riportato che l’esplosione è arrivata dopo una serie di minacce ed episodi già denunciati alla Digos e alla Procura di Velletri: negli ultimi mesi gli hanno mandato un proiettile di P38 (la nota pistola semiautomatica di fabbricazione tedesca), è stato pedinato da «personaggi identificati» dalla sua scorta, ed è stato oggetto di dossieraggio, «anche dall’estero». Sigfrido Ranucci è particolarmente noto per essere il conduttore della trasmissione Report, noto programma di inchieste e giornalismo investigativo.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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1 commento

  1. Il massimo dell’ intimidazione poi l’ omicidio. I servizi sono stati attivati e tutti coloro che ricercano la verità sono avvisati per cui diventerà difficile se non impossibile esporsi pubblicamente. La mia solidarietà a Ranucci, persona coraggiosa.

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