mercoledì 1 Ottobre 2025

L’UE lancia i corsi di educazione finanziaria per mobilitare i risparmi delle famiglie

La Commissione europea vuole mobilitare il risparmio privato degli europei, che ammonta a circa 10.000 miliardi di euro, indirizzando gli investimenti verso quei settori che Bruxelles ritiene cruciali. A tal fine, l’esecutivo comunitario ha redatto un libro blu per i governi ai quali chiede di promuovere corsi di educazione finanziaria. L’obiettivo è convincere i cittadini a incanalare i loro risparmi in asset finanziari, particolarmente in quei settori come la difesa che per Bruxelles rappresentano oggi la priorità d’investimento.  Si tratta di un ulteriore passo avanti rispetto a una proposta che Bruxelles aveva già avanzato lo scorso marzo nel Libro Bianco per il Futuro della Difesa Europa e che permette soprattutto di portare avanti il progetto dell’Unione del risparmio e degli investimenti.  La strategia punta a mobilitare le ingenti risorse ferme in banche convincendo le famiglie a investire in ciò che viene indicato dalla politica attraverso un’attenta campagna di persuasione e di alfabetizzazione finanziaria. «Attraverso la nostra Strategia sull’alfabetizzazione finanziaria, collaboreremo a stretto contatto con gli Stati Membri per fornire a tutti le competenze finanziarie necessarie per gestire meglio il proprio budget, risparmiare di più e investire per il proprio futuro», ha affermato la commissaria per i Servizi finanziaria, Maria Luis Albuquerque.

Il piano di Bruxelles si basa su due punti fondamentali: i finanziamenti per le iniziative di alfabetizzazione finanziaria che dovranno mettere in atto gli Stati e lo sviluppo dei cosiddetti Conti di Risparmio e Investimento (SIA) che rappresentano un modello semplice per investire in strumenti finanziari. Quanto al primo punto, la Commissione incoraggerà gli Stati membri a utilizzare gli strumenti di finanziamento dell’UE esistenti per sostenere le iniziative di istruzione finanziaria e la ricerca. Inoltre, monitorerà i progressi e gli impatti dell’iniziativa attraverso regolari indagini Eurobarometro e incoraggiando gli Stati membri a sviluppare strumenti di valutazione per monitorare i progressi dei livelli di educazione finanziaria. Secondo un recente sondaggio , infatti, meno del 20% dei cittadini dell’UE ha un elevato livello di conoscenza in ambito finanziario. Il secondo punto prevede poi un piano per i Conti di Risparmio e di Investimento, sotto forma di raccomandazione della Commissione agli Stati membri. Secondo il comunicato ufficiale di Bruxelles, si tratta di conti correnti forniti da fornitori di servizi finanziari autorizzati che consentono agli investitori al dettaglio di investire nei mercati dei capitali. Questi conti mirano ad offrire ai cittadini opportunità di investimento semplici e accessibili: sarebbero infatti progettati per offrire «un modo semplice e intuitivo per far crescere il proprio patrimonio e raggiungere i propri obiettivi finanziari personali».

Per incoraggiare i risparmiatore ad aprire i conti SIA, la Commissione ha previsto anche incentivi fiscali e procedure fiscali semplificate, che rappresentano «un’opzione interessante per i cittadini che desiderano investire. Attraverso i SIA, i cittadini possono ottenere rendimenti più elevati sui propri risparmi rispetto alla conservazione in depositi bancari e scegliere in quali prodotti finanziari e settori economici investire». I conti SIA esistono già in alcuni Paesi europei. Tuttavia, la Commissione raccomanda ora a tutti gli Stati di introdurli facendo attenzione che abbiano precise caratteristiche, tra cui una varietà diversificata di fornitori (banche, società d’investimento, neobroker), semplicità, flessibilità, ampie opportunità d’investimento in prodotti come azioni, obbligazioni e fondi di investimento, incentivi fiscali e processo di tassazione semplificato.

La Commissione europea intende, dunque, lanciare una vera e propria campagna di sensibilizzazione, che potrebbe facilmente sfociare in una sorta di propaganda, per convincere gli europei a investire i loro risparmi nei settori più confacenti alle mire e alle strategie di Bruxelles. In altre parole, è iniziata ufficialmente l’operazione per attingere ai conti privati delle famiglie europee proprio in un momento in cui l’economia dell’Eurozona è in forte difficoltà, i consensi dei cittadini calano sempre di più, soprattutto in merito all’agenda di riarmo UE, e l’esecutivo comunitario stenta a trovare i fondi per il suo piano più ambizioso: quello di riarmare il Vecchio Continente, a maggior ragione in un momento in cui gli Stati europei sembrano avere perso l’ombrello statunitense della Difesa. La campagna di alfabetizzazione finanziaria, la pressione sui Paesi membri in tal senso e i sondaggi Eurobarometro sono tutti strumenti volti a racimolare fondi nella speranza di far ripartire l’esausta economia europea e finanziare il riarmo. Il tutto dovrebbe avvenire, secondo Bruxelles, con i fondi degli stessi cittadini europei, già vessati da un difficile contesto economico e dagli alti costi energetici.

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Giorgia Audiello

Laureata in Economia e gestione dei beni culturali presso l'Università Cattolica di Milano. Si occupa principalmente di geopolitica ed economia con particolare attenzione alle dinamiche internazionali e alle relazioni di potere globali.

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