L’ex presidente filippino Rodrigo Duterte è stato incriminato dalla Corte penale internazionale (CPI) con tre capi d’imputazione per crimini contro l’umanità. Le accuse riguardano almeno 76 omicidi tra il 2013 e il 2018, commessi durante la sua “guerra alla droga”, sia nei suoi anni da sindaco di Davao City, sia durante la presidenza. Duterte era stato arrestato lo scorso marzo a Manila, nelle Filippine, e da allora si trova in detenzione preventiva all’Aia, nei Paesi Bassi, dove ha sede la Corte. Duterte è il primo leader non africano a essere stato arrestato su mandato della Corte, per crimini di guerra e contro l’umanità, ed è l’unico a essere attualmente in detenzione. Un’udienza preliminare per la conferma delle accuse è stata posticipata perché i giudici devono valutare se Duterte, ora ottantenne, sia in grado di seguire il processo, su richiesta della difesa che ne contesta lo stato di salute.