Il vicepresidente del Sud Sudan, Riek Machar, è stato accusato di omicidio, tradimento e crimini contro l’umanità per il presunto coinvolgimento negli attacchi di una milizia etnica contro le forze federali a marzo. Lo ha dichiarato ieri il ministro della Giustizia del Paese. Poche ore dopo, il presidente Salva Kiir lo ha sospeso dall’incarico insieme al ministro del Petrolio, Puot Kang Chol, anch’egli accusato. Le decisioni acuiscono lo scontro tra i due principali blocchi politici, già contrapposti nella guerra civile del 2013-2018 che causò circa 400.000 vittime. Machar si trova agli arresti domiciliari da marzo per gli episodi di Nasir.