Nella giornata di ieri, martedì 2 settembre, intorno alle 18.40 del pomeriggio, un aereo dell’esercito israeliano è atterrato nella base NATO di Sigonella, in provincia di Catania. Identificato con la sigla IAF (Israeli Air Force) 292, il volo era parito dalla base israeliana di Nevatim, nel deserto del Negev, alle 15.10 del pomeriggio. È poi ripartito alle 22.15, per arrivare a Nevatim alle 3.09 ora locale. Il modello sarebbe un KC-130H Karnaf, impiegato dall’esercito israeliano per trasporto pesante. Il transito del mezzo è avvenuto proprio mentre a Catania si prepara a partire la flotta della Global Sumud Flotilla, la missione dal basso che intende rompere l’assedio di Gaza consegnando tonnellate di aiuti umanitari alla popolazione civile.
L’atterraggio dei mezzi militari viene autorizzato dal comandante del 41° stormo dell’aeronautica militare italiana di stanza a Sigonella, che è anche responsabile del controllo radar spazio aereo della Sicilia orientale. Secondo quanto riferito dal giornalista Antonio Mazzeo, esperto in tematiche riguardanti la militarizzazione e impegnato da tempo nella denuncia del traffico di armi, si tratta di un evento del tutto eccezionale, dal momento che «da anni» i voli dell’esercito israeliano non atterrano nelle basi militari italiane. «Posso escludere arrivi e presenze di aerei israeliani negli ultimi anni. Ci sono stati numerosi transiti di aerei americani diretti in Israele, ma non di aerei israeliani», spiega Mazzeo a L’Indipendente. Come riporta il sito stesso della IAF, il mezzo è utilizzato per il trasporto di carichi di grandi dimensioni, come veicoli corazzati, camion, veicoli più leggeri, munizioni e truppe.
«Nevatim è una delle principali basi aeree israeliane, utilizzata anche dai reparti che vanno a bombardare a Gaza», prosegue Mazzeo, «è l’aeroporto di arrivo di molti aerei cargo che inviano materiale militare a Israele». Per via della tipologia del mezzo, Mazzeo esclude che si trovi a Catania per monitoriare in qualche modo le attività della Global Sumud Flotilla. «Escludo che si trovi a Catania per questo motivo, perchè non si tratta di un aereo di intelligence, se fosse stato un mezzo del genere non avrebbe nemmeno avuto bisogno di atterrare. Si può ipotizzare che sia atterrato per fare rifornimento di materiale bellico statunitense». La rotta Sigonella-Nevatim è infatti utilizzata dagli Stati Uniti per effettuare il rifornimento di armi e mezzi verso Israele. In passato, riferisce Mazzeo, «ci sono stati aerei simili che da Sigonella sono andati a Nevatim a trasportare munizioni e armi, ma statunitensi. Il fatto che a farlo sia un mezzo israeliano rappresenta una questione anomala».
Mentre nella base militare siciliana i mezzi israeliani transitano indisturbati, a Catania si prepara a partire una parte delle navi della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale composta da membri della società civile che mira a far arrivare a Gaza centinaia di tonnellate di aiuti umanitari, raccolti nelle scorse settimane. Proprio oggi, alle 18.30, è prevista una manifestazione di solidarietà con l’equipaggio in partenza analoga a quella svoltasi sabato 30 agosto a Genova, che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone. Israele ha già fatto sapere che tratterà gli attivisti come «terroristi», ma questo non ha fermato le imbarcazioni.
Immagino che le direttive del Ministero della Difesa siano state rispettate…