mercoledì 20 Agosto 2025

Secondo uno studio il divieto di smartphone ha migliorato l’apprendimento degli studenti olandesi

Nel gennaio 2024, il governo olandese ha preso una decisione audace: vietare l’uso degli smartphone nelle scuole. Un provvedimento che, almeno inizialmente, ha sollevato molte perplessità. Tuttavia, a distanza di un anno e mezzo, i dati raccolti su come questa iniziativa abbia influenzato l’apprendimento degli studenti sembrano dimostrare l’efficacia della scelta. Le scuole che hanno aderito al divieto, quasi due terzi delle secondarie, hanno infatti registrato miglioramenti significativi nella concentrazione degli alunni e nelle loro interazioni sociali. In generale, gli studenti hanno infatti confermato benefici circa la capacità di seguire efficacemente le lezioni e il rapporto con i loro compagni. Nel frattempo, sempre più Paesi europei stanno seguendo tale tendenza, introducendo limitazioni all’utilizzo degli smartphone tra le mura scolastiche.

Lo studio, condotto dal Kohnstamm Instituut, ha coinvolto 317 dirigenti scolastici delle scuole superiori e 313 delle scuole primarie, mettendo in evidenza come il divieto abbia influito positivamente sulle dinamiche scolastiche. Nello specifico, le scuole superiori hanno constatato un miglioramento della concentrazione (75%) e del clima sociale (59%). Il 49% delle scuole non ha avuto difficoltà – o ne ha registrate poche – nell’applicare la regola, indicando come fattori di successo una comunicazione chiara agli studenti, l’applicazione collettiva e il proponimento di alternative all’uso del telefono durante le pause. Circa il 51% delle scuole è soddisfatto del divieto, mentre il 33% chiede una legislazione più forte. Il 23% delle scuole primarie ha notato effetti positivi sul benessere degli studenti e sull’atmosfera nelle classi. Tuttavia, le scuole non hanno registrato effetti significativi sulla concentrazione e i risultati scolastici, dato che l’uso del telefono non era un grosso problema prima del divieto. Vi è poi il caso delle scuole in cui studiano ragazzi con bisogni speciali, dove il divieto è stato applicato in maniera più limitata (ad esempio, apparecchi acustici collegati a dispositivi mobili o software di lettura sono stati lasciati nella disponibilità degli studenti). Anche qui è stato osservato un miglioramento significativo nella concentrazione e nel benessere dei ragazzi, con il 53% degli istituti che ha riscontrato effetti positivi sulla concentrazione, mentre il 60% ha notato un miglioramento dell’atmosfera scolastica.

Il dottor Alexander Krepel, uno dei ricercatori coinvolti, ha sottolineato che l’interazione tra gli studenti è aumentata, sia in modo positivo, favorendo una maggiore comunicazione, sia talvolta in modo conflittuale, ma comunque sempre più diretto e umano. Le scuole, inizialmente scettiche, hanno constatato come l’atmosfera nelle aule sia migliorata, con gli insegnanti che, pur temendo una maggiore difficoltà nel gestire le lezioni senza l’ausilio della tecnologia, ora si dicono soddisfatti del clima più sereno che si è instaurato. Inoltre, l’assenza degli smartphone ha ridotto i rischi legati all’uso improprio dei dispositivi, come la diffusione di immagini scattate in classe o la condivisione di contenuti sui social media, aumentando la sicurezza sociale tra studenti e docenti. Già l’anno scorso, uno studio coordinato da Sara Abrahamsson, ricercatrice dell’Istituto norvegese della Sanità Pubblica, aveva analizzato l’impatto del divieto degli smartphone in 400 scuole medie norvegesi che hanno bandito l’uso dei telefonini durante le lezioni. I risultati, basati su sondaggi tra alunni, registri demografici e politiche scolastiche, hanno mostrato effetti positivi significativi, in particolare per le studentesse. Dopo tre anni dal divieto, si è registrato un calo del 60% nelle richieste di consulti con specialisti di salute mentale.

In Italia, dopo aver introdotto il divieto di smartphone nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, il governo italiano, sotto la guida del ministro Giuseppe Valditara, ha deciso di estendere la misura anche alle scuole superiori a partire dal prossimo anno scolastico. Tale approccio è condiviso anche da altre nazioni europee, con diverse sfumature. Tra queste, la Danimarca, dove è in vigore un divieto totale per gli studenti fino a 17 anni, il Lussemburgo, in cui è stato introdotto un divieto per i bambini fino a 11 anni nelle scuole primarie (mentre nelle scuole superiori gli studenti non devono tenere i telefoni durante le lezioni), e la Finlandia, dove la legge che limita l’uso degli smartphone entra in vigore proprio in questo mese; in Spagna, la questione è regolata a livello regionale, con 7 delle 17 regioni che hanno imposto restrizioni, mentre in Norvegia il divieto è totale nelle scuole elementari, ma consentito durante alcune pause nelle scuole superiori. Le scuole del Belgio vedranno il divieto a partire dal prossimo anno scolastico.

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Stefano Baudino

Laureato in Mass Media e Politica, autore di dieci saggi su criminalità mafiosa e terrorismo. Interviene come esperto esterno in scuole e università con un modulo didattico sulla storia di Cosa nostra. Per L’Indipendente scrive di attualità, politica e mafia.

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