martedì 19 Agosto 2025

Ucraina: USA e UE divisi su tregua e garanzie, Trump spinge per incontro Putin-Zelensky

«Un passo avanti per terminare la guerra». Sono queste le parole che la maggior parte dei leader presenti al vertice ha utilizzato per descrivere l’incontro multilaterale per l’Ucraina tenutosi ieri alla Casa Bianca. Eppure, di quello che si siano realmente detti i presenti sappiamo ancora poco. Trump sta iniziando a spingere per organizzare un incontro tra Putin e Zelensky, che secondo Macron dovrebbe avvenire entro due o tre settimane. Un altro dei temi principali sul piatto era quello dell’implementazione di un cessate il fuoco da mettere in atto sin da subito, ma sembra che i capi europei non siano riusciti a convincere Trump, che sostiene che i negoziati di pace possano essere portati avanti anche con la guerra in corso. Cruciale anche la questione delle cosiddette “garanzie di sicurezza”, su cui tutti i leader sembrano avere idee diverse. Trump ha assicurato che una volta terminata la guerra l’Ucraina sarà dotata di tutti i mezzi necessari per non subire ulteriori attacchi, anche se secondo lui è improbabile che ciò succeda.

Gli incontri alla Casa Bianca sono iniziati alle 18 italiane di ieri, con l’arrivo dei leader europei di Finlandia, Francia, Germania, Italia e Regno Unito assieme alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al Segretario generale della NATO Mark Rutte. Circa un’ora dopo è arrivato Zelensky, con cui Trump ha tenuto un colloquio nello Studio Ovale. Questa volta l’incontro è stato più disteso, e non si sono verificati attriti; l’ultima occasione in cui Zelensky era stato ricevuto nello Studio Ovale, infatti, Trump lo aveva umiliato in mondovisione. Dopo il colloquio a due con Zelensky, è iniziato quello con i leader europei presenti. Alla tavola della Casa Bianca, i politici hanno preso la parola uno per volta, mostrando la propria sostanziale divergenza di opinioni con il presidente USA. Merz ha rimarcato la posizione europea, per cui i negoziati per la pace dovrebbero essere portati avanti in un contesto di cessate il fuoco, chiedendo a Trump di lavorare per implementare una tregua. Del tema si è discusso anche nello Studio Ovale con Zelensky, dove il presidente USA ha dichiarato che, per quanto personalmente preferirebbe una cessazione degli attacchi da parte di entrambe le parti, abbassare le armi potrebbe rivelarsi «strategicamente svantaggioso» per una delle due, e che i negoziati possono essere portati avanti anche senza una tregua.

Altro tema fondamentale è stato quello delle garanzie di sicurezza. Il vertice ha concordato che, terminata la guerra, l’Ucraina avrà bisogno della certezza di non essere attaccata; i leader hanno detto di aver parlato lungamente della questione e Trump ha assicurato che, per quanto secondo lui non sia necessario, l’Ucraina avrà quello che chiede. Risulta ancora poco chiaro, tuttavia, cosa i diversi Paesi intendano con “garanzie di sicurezza”: un giornalista ha chiesto a Zelensky di cosa abbia bisogno l’Ucraina dagli Stati Uniti e la sua risposta è stata «tutto»; sul piatto è più volte comparsa l’ipotesi di aumentare l’arsenale di Kiev e migliorare l’esercito ucraino, di inviare soldati e forze di peacekeeping sul territorio (ne ha parlato spesso Macron), di fare entrare l’Ucraina nella NATO (lo stesso Zelensky ha insistito a lungo sulla questione), o di limitarsi a fornire garanzie ricalcando l’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica sulla mutua difesa (ipotesi avanzata da Meloni). Dopo e durante gli incontri, tuttavia, il tema delle garanzie di sicurezza è stato affrontato nel discorso pubblico solo in termini generali, e non è chiaro cosa esattamente sia emerso dal vertice.

Ultima, ma non meno importante, l’ipotesi di un incontro diretto tra Putin e Zelensky. Durante il vertice, Trump ha detto svariate volte che Putin sarebbe pronto a incontrare Zelensky, e dopo di esso ha ribadito questo punto, affermando di essersi messo al lavoro per organizzare un colloquio a due, che sarebbe seguito da un trilaterale con la sua stessa presenza. Macron ha confermato quanto detto da Trump e ha dichiarato che stanno lavorando per organizzare un primo incontro «tra due o tre settimane»; dal Cremlino non è ancora arrivata nessuna conferma.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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1 commento

  1. Direi che per quanto riguarda l’Italia e gli USA, occorre ripartire da Sigonella.
    O gli USA rispettano la nostra superiore conoscenza sul Medio Oriente e abbandonano il loro tentativo centralista, o come fecero i miei nonni Generale e Colonello durante la prima guerra Mondiale coi Savoia so tutto io, li lasceremo alle loro Caporetto.

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