Secondo diverse fonti del governo israeliano, riprese da giornali ed emittenti di tutto il Paese, Israele avrebbe deciso di occupare Gaza. La scelta, che avrebbe ottenuto il beneplacito di Trump, sarebbe arrivata a margine di una riunione del governo e dovrebbe essere ratificata a partire da oggi dal gabinetto di sicurezza. Il contenuto del presunto piano non risulta ancora chiaro, ma pare che esso partirebbe da una intensificazione degli attacchi nelle aree centrali della Striscia di Gaza. Altrettanto nebbiosa appare la durata dell’occupazione militare, la quale tuttavia potrebbe portare alla più volte suggerita annessione dell’intera Striscia in via definitiva. Pare inoltre che, in sede di discussione, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, si sia opposto al piano e abbia annullato una visita con i vertici del Pentagono proprio a causa della sua approvazione; «Se non è d’accordo dovrebbe dimettersi», avrebbe detto Netanyahu, riferendosi a Zamir.
L’indiscrezione sulla presunta approvazione del piano di occupazione totale di Gaza ha iniziato a comparire sui giornali israeliani nella sera di ieri, lunedì 4 agosto. Da allora non è arrivata alcuna conferma ufficiale, ma la notizia è stata ripresa da numerosi quotidiani ed emittenti del Paese, tra cui spiccano nomi di corrispondenti e giornalisti generalmente considerati affidabili e autorevoli in Israele. Tra questi, figura Yaakov Bardugo, giornalista di Channel 14 e avvocato particolarmente vicino a Netanyahu, spesso definito dai quotidiani israeliani «confidente» e «stretto collaboratore» del primo ministro. «Il governo si riunirà questa settimana per decidere se sottomettere e occupare la Striscia di Gaza», scriveva ieri Bardugo per la sua emittente. Secondo Bardugo, «una volta interrotti i negoziati e impedita la possibilità di restituire gli ostaggi attraverso un accordo parziale o globale, l’IDF riceverà l’ordine di occupare la Striscia di Gaza e sottomettere la sanguinaria organizzazione terroristica Hamas». L’obiettivo dichiarato, insomma, è sempre quello di uccidere i vertici di Hamas, che, secondo Bardugo, verrebbero presi di mira anche se si trovassero fuori dai territori palestinesi; altro fine sarebbe quello di liberare gli ostaggi, nonostante lo stesso capo dell’esercito Zamir abbia a più riprese affermato che la messa in sicurezza degli ostaggi non sia conciliabile con l’occupazione militare della Striscia.
Diversi media del Paese hanno riportato presunti attriti tra Zamir e Netanyahu, che sarebbero sorti proprio a causa dell’approvazione del piano. Lo scontro ai vertici è stato confermato da Itay Blumenthal, noto corrispondente di guerra di Channel 11. «Il capo di Stato Maggiore Zamir ha annullato un viaggio di lavoro negli Stati Uniti per incontrare alti funzionari del Pentagono, che prevedeva la sua partecipazione a una cerimonia di scambio», scrive Blumenthal. Zamir avrebbe dovuto viaggiare verso gli Stati Uniti proprio ieri sera, ma, da quanto riporta il giornalista, il vertice militare avrebbe «condizionato il suo viaggio all’esistenza di un cessate il fuoco» e deciso di annullarlo per il mancato raggiungimento di un accordo; oggi, scrive Blumenthal, sarebbe prevista una riunione di gabinetto per parlare del piano. Nel caso dovesse venire approvato, riporta il sito di informazione Ynet, esso avrebbe l’appoggio di Trump.
Il contenuto del presunto piano di occupazione è ancora vago. Secondo Channel 14, esso prevedrebbe in prima battuta l’entrata diretta delle forze terrestri a Gaza City, Deir al Balah e Nuseirat (campo profughi situato nello stesso governatorato di Deir al Balah), nell’ottica di un’invasione dell’intera area centrale della Striscia – dove si ritiene che si trovino gli ostaggi; se dovesse venire approvato, Israele aumenterebbe il numero di soldati presenti a Gaza. Zamir, invece, pare preferire un approccio meno diretto, che prevedrebbe l’accerchiamento delle medesime aree nell’ottica di una guerra di logoramento e l’effettuazione di incursioni mirate. Secondo l’emittente Channel 12, nel quadro proposto da Zamir, la fanteria israeliana circonderebbe le medesime aree elencate da Channel 14, per poi penetrare in attacchi temporanei «anche in luoghi che riteneva protetti». Sotto il piano di Zamir, il numero di soldati presenti nella Striscia diminuirebbe per essere concentrato in punti strategici, e «qualsiasi mossa delle IDF nella zona avverrebbe in pieno coordinamento con gli americani»; che prenda piede la proposta di Zamir o quella di Netanyahu, insomma, Israele intensificherebbe le aggressioni, e gli USA sarebbero coinvolti.
Il bestiale progetto israelo-americano sta volgendo al termine. Personalmente vedo solo una possibilità per il popolo palestinese: la ribellione degli stessi israeliani ma la vedo dura come la vedo dura per tutti gli ebrei del mondo. L’odio che israele sta generando si amplificherà su tutto il globo e ne pageranno conseguenze anche tanti innocenti
Il Genocidio verrà potato fino in fondo con la benedizione degli USA, che pongono cosí sé stessi al di sopra di qualsiasi etica e morale. QUALSIASI.
Con un antenato scuoiato vivo dai Mussulmani, mi chiedo cosa stia succedendo loro, una volta perdevano anche ma sapevano imporre rispetto.
Come essere umano credo che gli Israeliani la pagheranno tutti, non ci sono più innocenti tra di loro, saranno colpevoli tutti e la pagheranno.