Il confine conteso tra Thailandia e Cambogia è nel caos. Nella notte tra ieri e oggi, giovedì 24 luglio, i due Paesi si sono accusati reciprocamente di aver lanciato attacchi non provocati, a cui hanno risposto militarmente a colpi di razzi, artiglieria e attacchi aerei. Nell’arco di qualche minuto, la situazione è degenerata: la Thailandia ha accusato la Cambogia di aver bombardato edifici civili, uccidendo almeno 11 civili e un soldato; la Cambogia, invece, ha parlato di attacchi «premeditati e deliberati» e ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza ONU. La crisi scoppiata questa notte segue mesi di tensione, culminati pochi giorni fa con il ferimento di un soldato thailandese a causa di una mina che Bangkok sostiene essere stata recentemente piazzata dalla Cambogia. In questo momento, i due Paesi hanno ristretto le reciproche missioni diplomatiche al minimo e chiuso i reciproci confini, mentre la Cina ha predicato calma.
L’escalation nei combattimenti tra Thailandia e Cambogia è stata segnalata attorno alle 4:30, ma entrambe le parti hanno dichiarato di non aver attaccato per prime, sostenendo di essersi limitate a rispondere al fuoco nemico: la Thailandia ha segnalato colpi di artiglieria nei pressi di una base situata sul confine. Secondo quanto riportano i media thailandesi, citando un portavoce dell’Esercito Reale Thailandese, i soldati avrebbero rilevato il rumore di un drone cambogiano che sorvolava il tempio di Prasat Ta Muen Thom, nel distretto di Phanom Dong Rak, nella provincia di Surin. Poco dopo, sei soldati cambogiani armati con fucili e lanciarazzi si sarebbero avvicinati alla base thailandese, fermandosi al confine con il filo spinato. Le truppe thailandesi avrebbero tentato di calmare la situazione con avvertimenti verbali, ma le truppe cambogiane avrebbero aperto il fuoco da una posizione a circa 200 metri a est della base di confine thailandese. Le truppe thailandesi avrebbero dunque risposto. La Cambogia, invece, riporta un’altra versione: anche i media cambogiani riprendono il comunicato di una portavoce dell’esercito, la quale ha affermato che i soldati thailandesi avrebbero aperto il fuoco sulle posizioni cambogiane e sigillato con la forza l’accesso del pubblico al tempio di Moan Thom. Le forze cambogiane avrebbero risposto all’incursione dei soldati thailandesi, costringendoli alla ritirata.
Comunque siano andate le cose, di lì a poco la situazione è degenerata. I due eserciti hanno intensificato gli scontri sul confine ed entrambi i Paesi sono stati costretti a evacuare le città e gli ospedali vicini alla linea contesa. Nei video dei combattimenti che circolano sul web, si vedono lanciarazzi, colpi di cannone, e scambi di fuoco prolungati. Attorno alle 6:30 è stata riportata la prima vittima civile da parte della Thailandia. Il Paese ha accusato la Cambogia di avere lanciato diversi razzi e colpi di artiglieria verso luoghi ed edifici civili, colpendo una stazione di servizio, una stazione di polizia e un ospedale. L’esercito di Bangkok ha così schierato gli aerei F-16 e bombardato alcune aree militari cambogiane. In seguito allo scontro aereo, la Thailandia ha affermato di avere distrutto una base della fanteria cambogiana, ma da Phnom Penh non è arrivata alcun conferma; la Cambogia, da parte sua, sostiene di avere abbattuto un aereo, ma la Thailandia smentisce tale affermazione. Attorno alle 7:30, gli scontri hanno spinto entrambi i Paesi a chiudere i confini e a invitare i propri cittadini a rientrare in patria. Sia Thailandia che Cambogia hanno inoltre ritirato i propri ambasciatori, riducendo al minimo le proprie relazioni diplomatiche. Attorno alle 8:30, Phnom Penh ha richiesto al Pakistan, Paese che attualmente presiede il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di organizzare una riunione di emergenza per parlare della questione.
L’escalation di questa notte segue mesi di attrito tra i due Paesi, iniziati lo scorso maggio, quando un soldato cambogiano è rimasto ucciso dopo una serie di scontri a bassa intensità sul confine. In questi due mesi i rapporti sono rimasti tesi, fino a esplodere negli scorsi giorni a causa di un incidente sul confine che ha visto un soldato thailandese perdere un piede e diversi altri rimanere feriti a causa di una mina antiuomo. La Thailandia ha accusato la Cambogia di aver recentemente minato il suo territorio, ma la Cambogia ha smentito tale accusa, sostenendo che la mina che ha causato l’incidente fosse presente sul posto da tempo. Ieri è stato riportato un altro incidente dello stesso tipo, con un soldato thailandese che ha perso una gamba.