mercoledì 23 Luglio 2025

L’ambasciata di Tel Aviv ha premiato Matteo Salvini come miglior amico di Israele

Ieri, mentre l’esercito di Tel Aviv eseguiva l’ennesimo massacro nella Striscia di Gaza, Matteo Salvini veniva premiato come migliore amico di Israele in Italia. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti vinto il premio Israele-Italia 2025, istituito quest’anno da una rete di associazioni vicine allo Stato ebraico. Alla cerimonia di consegna — svoltasi alla Camera dei Deputati — ha presenziato l’ambasciatore di Tel Aviv a Roma, Jonathan Peled, che ha lodato Salvini e il suo «coraggio» di schierarsi al fianco di Israele in ogni situazione. Soltanto pochi mesi fa, sfidando il mandato di arresto spiccato dalla Corte Penale Internazionale (CPI), il vicepremier e segretario della Lega aveva invitato Benjamin Netanyahu a Roma. A febbraio Salvini ha rincarato la dose, organizzando una visita istituzionale in Israele per denunciare «l’indecenza» della CPI. Ieri, nel corso del discorso di ringraziamento, non ha speso una parola su Gaza e sui massacri dell’esercito israeliano, incolpando Hamas del genocidio in corso.

«Non c’è alcun dubbio: se c’è una persona che merita di veder riconosciuto il suo sforzo nell’impegno per i legami strategici tra Italia e Israele, quella persona è proprio Matteo Salvini», ha affermato Jonathan Peled augurandosi, per suo tramite, di poter rafforzare le relazioni tra i due Paesi. Lo stesso premio Israele-Italia — messo in piedi dall’Istituto Milton Friedman, dall’Unione delle associazioni Italia-Israele, dal Maccabi World Union, dall’Israel’s defend and security Forum e dall’Alleanza per Israele — va in questa direzione, nel tentativo di porre un freno alla caduta dell’immagine internazionale dello Stato ebraico dovuta al genocidio perpetrato in Palestina. Proprio mentre l’esercito israeliano prendeva di mira la Striscia di Gaza, tra bombe sui campi profughi e spari sulla folla in attesa di cibo e acqua, Salvini veniva riconosciuto come miglior amico di Israele in Italia. Gli oltre 60mila palestinesi uccisi dall’esercito di Tel Aviv non sono stati menzionati nel suo discorso di ringraziamento, così come il blocco degli aiuti umanitari e il mandato d’arresto internazionale pendente su Netanyahu.

«Lo stop delle ostilità dipende solo da Hamas, se rilasciano gli ostaggi all’indomani finiscono le bombe», ha detto Salvini incorniciando una cerimonia criticata dall’intergruppo per la pace tra Palestina e Israele, composto da circa 80 parlamentari. La sua portavoce, la pentastellata Stefania Ascari, ha così replicato all’evento: «È uno schifo. Ci sono 60mila morti a Gaza, di cui 20 mila bambini, siamo di fronte a uno Stato criminale e genocida, che compie massacri e deportazioni, e da 70 anni ha messo in piedi un regime di apartheid».

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Salvatore Toscano

Laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, per L’Indipendente si occupa di politica, diritti e movimenti. Si dedica al giornalismo dopo aver compreso l’importanza della penna come strumento di denuncia sociale. Ha vinto il concorso giovanile Marudo X: i buoni perché della politica.

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3 Commenti

  1. Un personaggio proprio schifoso, da vomito. Questa gente al potere è immersa in una densità impenetrabile, densi dentro e densi fuori, purtroppo non capiranno mai un bel …. di cosa significa la vita, sono praticamente già morti, i morti viventi, zombi.

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