In Brasile la Camera dei Deputati ha approvato un disegno di legge che vieta l’uso di animali vertebrati vivi nei test su cosmetici, profumi e prodotti per l’igiene personale. Lo rivelano direttamente le istituzioni locali, aggiungendo che il provvedimento, che attende ora la firma presidenziale, modifica la legge 11.794/08 e stabilisce che i dati ottenuti da sperimentazioni animali non potranno più essere usati per ottenere l’autorizzazione alla vendita di questi prodotti, a meno che i test non rispondano a normative non cosmetiche. La nuova legge, tuttavia, non si applicherà retroattivamente, autorizza la commercializzazione di prodotti già testati in passato e definisce inoltre criteri rigorosi per eventuali deroghe, affidate al Consiglio nazionale per il controllo della sperimentazione animale. «Mai più animali saranno utilizzati nei test industriali», ha dichiarato il relatore Ruy Carneiro, mentre le organizzazioni animaliste parlano di “pietra miliare” per il Paese.
Il divieto brasiliano si inserisce in un contesto globale che sembra sempre più orientato verso l’abbandono della sperimentazione animale nei test cosmetici. L’Unione Europea, infatti, ha introdotto un bando completo già nel 2013, seguita da Paesi come Corea del Sud, Nuova Zelanda, Messico e Stati Uniti, mentre in America Latina anche Colombia, Cile e altri Stati hanno approvato leggi simili. In Italia, invece, i test su animali per cosmetici finiti sono vietati dal 2004, e dal 2013 non è più possibile neppure immettere sul mercato prodotti i cui ingredienti siano stati testati su animali fuori dall’UE. Tuttavia, associazioni come LAV e Humane Society segnalano che esistono ancora eccezioni e zone grigie legate a obblighi normativi internazionali e a sostanze usate anche in altri settori. Il testo brasiliano, però. affronta proprio questa ambiguità: ammette deroghe solo in caso di requisiti legali per prodotti non cosmetici, imponendo la documentazione dell’effettiva necessità e vietando l’uso di etichette fuorvianti come “non testato su animali” in questi casi.
In particolare, il provvedimento approvato modifica la legge 11.794/08 e vieta l’uso di animali vertebrati vivi nei test di sicurezza, efficacia o tossicità per prodotti destinati all’igiene personale, alla cosmesi e alla profumeria. Rimangono validi i dati ottenuti prima dell’entrata in vigore della legge, mentre ogni nuovo test sarà consentito solo in casi eccezionali e soggetto a condizioni molto restrittive, definite dal Consiglio nazionale per il controllo della sperimentazione animale. Diverse voci parlamentari hanno sostenuto la misura con forza: «Gli animali provano dolore, fame, freddo, ansia e paura. Tutto ciò che proviamo noi», ha ricordato il deputato Célio Studart, aggiungendo che il testo, frutto anche del lavoro di attivisti e ONG come Humane Society e Te Protejo, prevede un periodo di massimo due anni per l’adozione di protocolli alternativi, l’elaborazione di piani nazionali di diffusione e la pubblicazione di rapporti biennali sul monitoraggio. Le sanzioni pecuniarie, invece, restano invariate rispetto alla normativa attuale, dopo che la proposta di inasprimento è stata esclusa in fase finale.