lunedì 14 Luglio 2025

Cortina verso le Olimpiadi tra frane, lavori in ritardo e buchi di milioni di euro

Non bastavano ritardi sui lavori e problemi di bilancio a sollevare problemi sui progetti delle Olimpiadi Milano-Cortina; ora sono arrivati anche i disastri naturali. Da ormai un mese, infatti, il bellunese è teatro di frane e smottamenti che stanno interessando la statale Alemagna, la stessa strada dove dovrebbero venire realizzate alcune delle opere per la manifestazione sportiva. L’ultima è avvenuta nella notte tra sabato 12 e domenica 13 luglio, e si è abbattuta tra San Vito di Cadore e la stessa Cortina, causando disagi alla viabilità. Cittadini e comitati locali avvisano da tempo dei potenziali rischi idrogeologici in cui versa l’area interessata dai lavori, ma nessuno ha voluto ascoltarli. Le colate di detriti sono solo l’ultimo dei problemi dell’organizzazione delle Olimpiadi del 2026, che sin dal lancio dei vari progetti è stata costellata da critiche e mala gestione, e che oggi deve fare fronte alla sostanziale irrealizzabilità di molte delle opere che interessano le prossime Olimpiadi.

L’ultimo smottamento che ha interessato il territorio veneto, è avvenuto poco dopo le 22:30 di sabato, quando pezzi di detriti si sono staccati dalla vetta Croda Marcora, del gruppo montuoso Sorapìs. La frana sembra essersi verificata a causa della forte pioggia, e in seguito a essa il tratto di strada interessato è stato chiuso. Quella dell’ultimo fine settimana non è la prima volta che la statale Alemagna viene colpita dai detriti del gruppo montuoso Sorapìs. La prima frana degli ultimi 30 giorni, riporta l’Anas, è avvenuta lo scorso 15 giugno, e ha colpito un tratto stradale situato nel comune di Borca di Cadore. Esso è rimasto chiuso per quattro giorni, ma con l’arrivo di luglio, il primo giorno del mese, è avvenuta una seconda frana. Questa seconda volta, la colata ha interessato un tratto stradale situato nel Comune di San Vito, a una manciata di chilometri da quella che la ha preceduta. Il personale Anas è tornato a lavoro per riaprire la strada, ma l’8 luglio è avvenuta una terza frana, sempre a San Vito.

La frana di sabato si è abbattuta in aree adiacenti a quelle dove dovrebbero svolgersi i lavori per la realizzazione di diversi svincoli stradali collaterali ai progetti per le Olimpiadi. Cittadini e comitati locali avevano già avvisato dei rischi idrogeologici che interessano la zona nel 2021, in occasione dei mondiali di Sci, ma in risposta si sono visti chiedere risarcimenti per 127 mila euro. In vista delle prossime Olimpiadi, la statale Alemagna conta tre progetti Anas: uno a San Vito di Cadore, uno a Valle di Cadore e uno a Pieve di Cadore (frazione Tau di Cadore), dal valore totale di 250 milioni di euro. Società Infrastrutture Milano Cortina 2020–2026 (SIMICO), invece, ha in progetto la costruzione di due varianti stradali, una a Longarone (dal valore di circa 396 milioni di euro) e una nella stessa Cortina (dal valore di quasi mezzo miliardo); i lavori per le due varianti non sono ancora cominciati e la loro conclusione è prevista rispettivamente per il 2028 e il 2027.

I lavori sugli svincoli della statale Alemagna non sono gli unici a essere in ritardo nella tabella di marcia delle prossime Olimpiadi. SIMICO ha infatti in cantiere 21 progetti nel solo Veneto, di cui 8 non vedranno la luce prima dell’inizio dell’evento sportivo, il prossimo 6 febbraio: gli interventi per l’accessibilità dell’Arena di Verona, dove si terranno la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi e quella di apertura delle Paralimpiadi (per circa 19 milioni di euro) termineranno a dicembre del 2026; la ristrutturazione del trampolino simbolo delle Olimpiadi del 1956 (10 milioni), dove avrebbero dovuto essere costruite aree ristoro e sale d’aspetto, terminerà solo in parte; del cosiddetto progetto di “mobilità intermodale” per collegare infrastrutture e sedi dell’evento (127 milioni di euro) verrà ultimata solo la cabinovia, malgrado esso comprenda anche stazioni e mezzi di trasporto, un maxi-parcheggio per 750 auto, e un edificio con servizi e aree ristoro; la riqualificazione di Piazza Mercato (7,5 milioni), dove avrebbe dovuto essere costruito un parcheggio sotterraneo, dovrebbe iniziare a giugno 2026, e l’appalto non è ancora stato assegnato; la strada secondaria che dovrebbe penetrare nell’abitato di Cortina (circa 52 milioni di euro), dovrebbe iniziare a venire costruita a maggio 2026, ma anche in questo caso l’appalto non è ancora stato assegnato; il memoriale dedicato alle discipline del bob, skeleton e slittino (2,5 milioni), invece, terminerà a dicembre 2026.

A questi lavori si aggiungono quelli che ancora devono venire ultimati e la cui data di conclusione risulta pericolosamente vicina all’inizio dell’evento sportivo. Uno di questi, la ristrutturazione dello Stadio Olimpico di Cortina (20 milioni), avrebbe dovuto essere consegnato lo scorso 26 giugno. Per ora, solo due opere sono state completate. Oltre agli evidenti problemi nella consegna dei progetti, l’organizzazione di Milano-Cortina si è rivelata un coacervo di scandali e mala gestione. Lo scorso aprile la Procura di Milano ha chiesto di archiviare l’inchiesta sulla Fondazione organizzatrice, in cui si ipotizzano reati di corruzione e turbativa d’asta, ma ha sollevato la questione di costituzionalità sul decreto del governo che, trasformandola in ente privato, avrebbe ostacolato intercettazioni e sequestri preventivi di un presunto profitto di reato di circa 4 milioni. Il tutto non considera il buco milionario generato dalla Fondazione: in un contesto già segnato da deficit patrimoniali accumulati dalla Fondazione – oltre 107 milioni – la stima dei costi è infatti lievitata di ulteriori 180‑270 milioni. Oltre a questi, con il decreto sport, il governo intende stanziare 328 milioni di euro alla istituzione di un nuovo Commissario per le Paralimpiadi, che avrebbe il compito di «subentrare nei rapporti giuridici della Fondazione»; formulazione che appare come una scusa per scorporare parte dei costi visto che le Paralimpiadi erano già presenti nel Comitato.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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