In una lettera indirizzata alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi al 30% contro l’UE a partire dal 1° agosto prossimo. «Abbiamo avuto anni per discutere le nostre relazioni commerciali con l’Unione Europea e siamo giunti alla conclusione che dobbiamo allontanarci dai deficit commerciali persistenti e di lunga data, causati dai vostri dazi, dalle vostre politiche e dalle vostre barriere commerciali. A partire dal 1° agosto 2025, addebiteremo all’Unione Europea dazi solamente del 30% sui prodotti UE importati negli Stati Uniti, separati da tutti i dazi settoriali» si legge nella lettera che Trump ha inviato a von der Leyen. Una misura analoga è stata annunciata anche nei confronti del Messico.
La comunicazione arriva al termine di mesi di negoziati fallimentari tra le due sponde dell’Atlantico, durante i quali non si è riusciti a giungere a un accordo tra le parti. I dazi al 30% sono «molto inferiori a quanto sarebbe necessario per eliminare la disparità del deficit commerciale esistente con l’UE» ha comunicato Trump, che meno di due mesi fa raccomandava l’imposizione di dazi al 50% per l’UE a partire dal 1° giugno. Dall’Europa Trump si aspetta che consenta «un accesso completo e aperto al mercato degli Stati Uniti, senza l’imposizione di tariffe, nel tentativo di ridurre l’ampio deficit commerciale». A conclusione della lettera, il presidente USA ha minacciato l’imposizione di ulteriori misure in caso l’UE decidesse di imporre dazi di risposta: «qualsiasi sia l’entità dei dazi che deciderete di imporre, verrà aggiunta al 30% che addebitiamo».
La presidente della Commissione Europea ha commentato in una nota di aver «preso atto» della decisione, aggiungendo che «l’imposizione di tariffe del 30% sulle esportazioni dell’UE interromperebbe le essenziali catene di approvvigionamento transatlantiche, a scapito delle imprese, dei consumatori e dei pazienti su entrambe le sponde dell’Atlantico». Von der Leyen ha poi aggiunto che la Commissione è al lavoro per cercare di giungere a un compromesso entro il 1° agosto, ma che nel frattempo «adotteremo tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dell’UE, compresa l’adozione di contromisure proporzionate, se necessario».
Nei giorni scorsi, Trump aveva annunciato misure analoghe anche contro vari altri Paesi tra i quali Giappone, Corea del Sud, Tunisia, Malesia e Kazakistan (con dazi al 25%), Sudafrica e Bosnia-Erzegovina (30%), Indonesia (32%), Serbia e Bangladesh (35%), Cambogia e Thailandia (36%) e Laos e Birmania (40%). Il 10 luglio, sempre tramite una lettera postata sul proprio social media Truth, Trump aveva annunciato dazi al 35% per il Canada, accusandola di favorire l’ingresso di droghe nel Paese (il riferimento è al fentanyl) e all’ipertassazione («fino al 400%»), da parte del Canada, dei prodotti caseari americani. Per quanto riguarda il Messico, Trump ha dichiarato che i dazi sono la conseguenza del ruolo del governo nell’ingresso di migranti illegali negli USA e nel traffico di droga nel Paese.
In una nota, Palazzo Chigi ha fatto sapere che «il governo italiano continua a seguire con grande attenzione lo sviluppo dei negoziati in corso tra Unione europea e Stati Uniti, sostenendo pienamente gli sforzi della Commissione europea che verranno intensificati ulteriormente nei prossimi giorni», ma raccomandando di non polarizzare lo scontro, affinchè si possa raggiungere più facilmente un’intesa.
Con Rutto che gli dice “paparino”, siamo a posto.
Basta rispondergli che il 5% alla Nato ce lo metta lui, tanto Putin non invaderà mai militarmente l’ Europa, e noi ci cerchiamo partner commerciali meno altalenanti. Forse sarebbe la volta giusta per resistere e lasciare che i cittadini americani, parafrasando il cancellierino tedesco, facciano il lavoro sporco per gli europei…