Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è reso protagonista dell’ennesimo cambio di rotta sulla questione ucraina. In una riunione di gabinetto aperta ai giornalisti, Trump ha mostrato la propria frustrazione nei confronti di Putin e delle sue dichiarazioni: «Se volete sapere la verità, Putin ci lancia addosso un sacco di scemenze. È sempre molto gentile, ma alla fine quello che dice è privo di significato». I toni di Trump nei confronti di Putin sono tornati a essere più critici a partire dalla loro ultima telefonata, che sembra abbia lasciato Trump insoddisfatto. Da quel momento, il presidente si è avvicinato sempre più a Kiev, che ha annunciato di volere supportare inviando più armi, andando contro una sua stessa decisione presa qualche giorno fa. L’annuncio è stato accolto con piacere dall’Ucraina, che tuttavia ha detto di non aver ricevuto notifica del cambio di posizione di Trump.
La riunione di gabinetto degli Stati Uniti si è tenuta ieri, martedì 8 luglio. Trump ha criticato Putin, sostenendo che con le sue decisioni il presidente russo «sta uccidendo un sacco di persone». L’ennesimo cambio di opinione sulla questione ucraina era stato in qualche modo preannunciato venerdì 5 luglio, quando Trump e Putin si erano sentiti al telefono in una conversazione che si era risolta in un nulla di fatto. Il presidente russo aveva infatti detto che la Russia non avrebbe abbandonato i propri obiettivi, mentre Trump aveva mostrato la propria insoddisfazione nei confronti della chiamata e negato di avere sospeso l’invio di armi a Kiev, informazione trapelata all’inizio della scorsa settimana. Lunedì il cambio di toni più netto: in occasione di un incontro con il premier israeliano Netanyahu, in visita a Washington, Trump ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero inviato altri missili all’Ucraina per permetterle di difendersi. Tale decisione è stata rimarcata anche ieri, dopo un attacco russo che avrebbe colpito l’Ucraina, interessando anche la capitale Kiev. Trump, inoltre, ha detto di stare considerando l’imposizione di ulteriori sanzioni contro la Russia.
Nel rilasciare le proprie dichiarazioni, Trump non ha specificato quanti missili spedirà all’Ucraina, né quando questi dovrebbero arrivare. Il ministero della Difesa ucraino ha accolto favorevolmente le parole di Trump, ma ha affermato di non aver ricevuto notifica ufficiale del cambio di politica del presidente statunitese. Secondo il sito di informazione Axios, Trump avrebbe deciso di inviare immediatamente dieci missili Patriot all’Ucraina; Trump avrebbe anche affermato di voler contribuire nella ricerca di ulteriori canali di rifornimento. I dieci missili Patriot che Trump avrebbe deciso di spedire a Kiev farebbero parte della spedizione della scorsa settimana che era stata bloccata al confine tra Polonia e Ucraina. Tale carico, comprendente un totale di trenta missili Patriot, sarebbe stato bloccato a causa del timore statunitense di aver esaurito le proprie scorte balistiche. A oggi, si ritiene che l’Ucraina disponga di otto batterie Patriot, dal valore di oltre 1 miliardo di dollari ciascuna, dalle quali sparare i missili intercettori.
Trump è l’ennesimo fantoccio del sistema, la cui strategia ora è confondere le idee di tutti per continuare sulla solita strada senza esitazione.
I fori del colabrodo cerebrale trumpiano aumentano vistosamente.
Elon Musk ha innestato un microchip flipper nel cervello di Trump, assicurandogli che dopo nessun essere al mondo avrebbe cambiato idea più velocemente di lui. Siamo all’extra bonus finale con 6 biglie-pensieri da tenere in gioco contemporaneamente. Nobel del Rimbalzo
Come Crasso così Trump, i ricchi che provano ad andare in guerra, finiscono sempre sconfitti male.
si perchè invece trump non ammazza un mucchio di persone… le salva quando spara missili… esporta democrazia