mercoledì 25 Giugno 2025

Dopo anni di attesa, i robotaxi di Tesla raggiungono le strade del Texas

Elon Musk, patron di Tesla, ha espresso interesse nei confronti dei taxi a guida autonoma almeno a partire dal 2016. Nel 2019 aveva dichiarato che l’azienda avrebbe dispiegato un milione di robotaxi sulle strade statunitensi entro la fine del 2020. Con cinque anni di ritardo rispetto a quella scadenza, il sogno di Tesla inizia timidamente ad avverarsi: a partire dal weekend del 21-22 giugno, l’azienda ha avviato in via sperimentale il suo programma di Robotaxi nella città di Austin, Texas. Il progetto inizia dunque a prendere forma, anche se in maniera molto diversa rispetto da quel “Cybercab” che era stato presentato nell’ottobre del 2024.

In occasione dell’evento “We, Robot”, Musk aveva infatti mostrato un’idea di taxi a guida autonoma caratterizzata da linee futuristiche, nonché del tutto priva di volante e pedali. Secondo le dichiarazioni rilasciate all’epoca, la produzione di questi Cybercab dovrebbe iniziare nel 2026. Nel frattempo, Tesla ha messo a disposizione un prodotto ben diverso: stando a quanto dichiarato dallo stesso Musk, la flotta attuale è composta da una decina di SUV Tesla Model Y 2025, i quali sono equipaggiati con una nuova versione del sistema di guida autonoma Full Self-Driving. L’obiettivo dichiarato è audace, ovvero raggiungere “diverse centinaia di migliaia” di auto a guida autonoma su strada “entro la fine del prossimo anno”.

Per avviare il progetto, Tesla ha reso disponibile l’app dedicata a un pubblico selezionato composto perlopiù da fan, offrendo corse al prezzo simbolico di 4,20 dollari, cifra ricorrente nei riferimenti di Musk, il quale ammicca in maniera tutt’altro che velata alla cultura del consumo di cannabis. Il servizio è operativo dalle 6:00 a mezzanotte e prevede la presenza di un addetto Tesla che monitora la sicurezza sedendo sul sedile anteriore del passeggero. Secondo diverse testimonianze, questi tecnici sono stati istruiti a non interagire con i passeggeri se non nel momento dell’identificazione iniziale.

Il Texas si conferma un banco di prova privilegiato per Musk. Il miliardario ha avviato numerose attività nello Stato, instaurando legami economici forti con il territorio, e può contare su una legislazione locale più permissiva rispetto a quella di altri Stati. Questa flessibilità normativa è cruciale per Tesla, la quale deve ancora colmare il divario con i taxi a guida autonoma di Waymo, il collaudatissimo servizio sviluppato da Google. A differenza di quest’ultimo, le Tesla non utilizzano sensori LIDAR, bensì si affidano esclusivamente a numerose videocamere, le quali hanno il gravoso compito di mappare l’ambiente circostante. Una soluzione relativamente economica, ma che ha mostrato limiti tecnici significativi ed è finita al centro di indagini che ambiscono a chiarire le cause di diversi incidenti. Alcuni dei quali mortali. 

Il lancio dei Robotaxi ha soddisfatto gli investitori, soggetti che in passato avevano criticato Musk per l’attenzione rivolta alla politica a scapito della gestione aziendale. Dopo essersi liberato dell’impegno con DOGE – il cosiddetto Dipartimento di efficientamento governativo –, Musk può ora tornare a concentrarsi sulle sue attività manageriali, portando sul mercato innovazioni in grado di generare quell’ottimismo finanziario su cui si basa la prosperità del marchio. Di fatto, il titolo Tesla ha registrato un rialzo immediato del 10%. Tesla dovrebbe inoltre avviare entro la “prima metà del 2025”, ovvero giugno, la produzione di un modello automobilistico “economico”. Tuttavia, non essendo stato ancora mostrato alcun prototipo, è lecito ipotizzare che anche questa scadenza subirà un rinvio.

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Walter Ferri

Giornalista milanese, per L’Indipendente si occupa della stesura di articoli di analisi nel campo della tecnologia, dei diritti informatici, della privacy e dei nuovi media, indagando le implicazioni sociali ed etiche delle nuove tecnologie. È coautore e curatore del libro Sopravvivere nell'era dell'Intelligenza Artificiale.

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