A Bologna diecimila operai sono scesi in piazza, facendo irruzione sulla Tangenziale. Il serpentone ha percorso un chilometro e mezzo prima di abbandonare l’autostrada e dirigersi al Parco Nord, per assistere al comizio congiunto dei sindacati confederali — CGIL, UIL e CISL — che nella giornata odierna hanno mobilitato i metalmeccanici per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali, scaduti da oltre un anno. In una nota, la Questura di Bologna ha affermato che il corteo non ha seguito il percorso concordato, aggiungendo che “i dimostranti verranno denunciati penalmente, anche alla luce della recente normativa introdotta dal Decreto Sicurezza in materia di blocchi stradali”. Soltanto poche settimane fa i metalmeccanici erano scesi in piazza, insieme ad altri segmenti della società civile, per protestare contro l’approvazione della stretta repressiva voluta dal governo Meloni. Adesso rischiano fino a due anni di reclusione.
Questa mattina a Bologna, al presidio convocato dalle sigle confederali, si sono presentate 10mila tute blu. Il corteo partito dal Parco Nord ha percorso un tratto di via Stalingrado prima di imboccare la rampa della Tangenziale, all’ingresso 7. Gli operai hanno così invaso le corsie, bloccando il traffico per circa un’ora, prima di tornare al Parco Nord. La polizia ha scortato il serpentone senza cariche o respingimenti con l’uso della forza. Una scelta — scrive la Questura di Bologna — volta a “scongiurare il verificarsi di ulteriori situazioni di pericolo”. Da Piazza Galileo Galilei fanno sapere che i manifestanti saranno comunque denunciati per l’iniziativa sulla Tangenziale (azione che, secondo gli organizzatori, era stata invece preventivamente concordata con la Questura). Il nuovo decreto Sicurezza ha infatti reso il blocco stradale un reato e non più un illecito amministrativo. In caso di iniziativa individuale si rischia un mese di reclusione o una multa fino a 300 euro. Se il blocco è commesso invece da più persone — come avvenuto oggi a Bologna — la pena aumenta, arrivando fino a due anni di reclusione.
Lo sciopero nazionale in programma per oggi ha portato in strada decine di migliaia di persone in tutta Italia, tra manifestazioni, presidi e cortei. I sindacati di base — USB, Cobas e SGB — hanno indetto una mobilitazione generale di 24 ore, che ha colpito soprattutto il settore dei trasporti, tra ritardi e cancellazioni, con lo slogan: «Alzate i salari, abbassate le armi». Si sono registrati disagi in decine di città, tra cui Roma, dove un treno su quattro è stato cancellato. I centri dello sciopero indetto dai confederali, oltre a Bologna, sono stati Napoli e Mestre, che hanno ospitato i comizi dei leader sindacali e hanno visto scendere in piazza migliaia di metalmeccanici, uniti nella richiesta di aumenti salariali, riduzione dell’orario lavorativo e maggiore sicurezza.
SOLO a Bologna hanno bloccato la tangenziale nelle altre città metalmeccanici CIVILI non hanno bloccato le LIBERTA’ DEGLI ALTRI!!