venerdì 6 Giugno 2025

Il Decreto Sicurezza è legge: via libera anche dal Senato

Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e una sola astensione, è stato dato il via libera anche dal Senato al decreto Sicurezza che, dopo l’approvazione alla Camera dello scorso 29 maggio, diventa così legge. Sul decreto, uno dei provvedimenti bandiera del governo Meloni, era stata apposta la scorsa settimana la questione della fiducia, che aveva in questo modo impedito che fossero apportate ulteriori modifiche al testo. Diventa così effettiva l’introduzione di 14 nuovi reati, tra i quali quello di «occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui», di blocco stradale e di rivolta nelle carceri e nei CPR – che sarà considerata reato anche in caso di protesta pacifica. Vengono inoltre inasprite le sanzioni per altri 9 reati già esistenti. Durante la votazione, le opposizioni hanno protestato sedendosi a terra a gambe incrociate con cartelli recanti le scritte «Denunciateci» e «Vergogna», in polemica con le nuove norme contro il blocco delle strade.

ln realtà il decreto era stato adottato dal Governo già lo scorso 11 aprile. La misura era stata precedentemente approvata dal governo Meloni e assorbiva la maggior parte delle norme presenti nell’omonimo disegno di legge, lasciandole pressocché invariate. Il motivo dietro la sostanziale conversione del DDL in DL risiede negli errori di natura formale fatti dal governo nella stesura del testo del disegno di legge: il governo, di preciso, aveva sbagliato a scrivere le date delle coperture finanziarie di diverse leggi, facendole partire dal 2024, anno in cui, tuttavia, il pacchetto di leggi non è riuscito a venire approvato. Piuttosto che seguire il naturale iter di approvazione Meloni ha così deciso di ricorrere a quella che sarebbe, almeno in linea teorica, una misura di carattere emergenziale, prendendo una scorciatoia e saltando il dibattito parlamentare.

Rispetto al pacchetto come originariamente pensato, a mutare sono solo alcuni dei già pochi punti su cui si era concentrata la polemica durante il dibattito politico: madri incinte, accesso alle schede telefoniche per i migranti, obbligo per le istituzioni pubbliche di contribuire coi servizi segreti, e poco altro. L’impianto generale del testo, tuttavia, rimane sempre lo stesso, di natura securitaria e liberticida.

Avatar photo

Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

2 Commenti

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria