venerdì 30 Maggio 2025

L’Italia raddoppierà la produzione di missili nei prossimi due anni

L’industria italiana che produce missili «aumenterà quest’anno la produzione del 40% e il prossimo anno del 100%». A dichiararlo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale ha sottolineato che il prossimo anno il consorzio europeo che produce i missili per il sistema Samp/T – avanzato sistema antiaereo progettato da Italia e Francia – raddoppierà la produzione. Rivendicando la «coerenza» del governo Meloni nel sostegno a Kiev, Crosetto ha fatto sapere che «le prime consegne arriveranno tra un anno, un anno e mezzo». Nelle stesse ore, dal Consiglio dell’Unione Europea è arrivato il via libero definitivo a SAFE, primo tassello del piano di riarmo dell’Europa, con 150 miliardi destinati al settore militare.

L’annuncio del ministro Crosetto è arrivato in occasione di un’intervista al programma di informazione Quarta Repubblica, lunedì 26 maggio. Nel corso dell’intervista, Crosetto ha parlato dei progetti attivi e futuri nel settore della difesa italiano. Il ministro ha affermato che l’Italia ha «bisogno di avere, a parte i militari di carriera, delle professionalità e dei tecnici» di cui «normalmente» non dispone, come nel caso di «esperti di intelligenza artificiale», e che si sta muovendo per chiamarli. L’Italia, tuttavia, non avrebbe bisogno solo di nuovi tecnici, ma anche di altri militari: «Ci sono dei progetti che ho chiesto allo Stato Maggiore della Difesa e che poi saranno discussi in Parlamento», ha infatti detto Crosetto, «che diano la possibilità di aumentare le forze armate».

Riguardo alla produzione di armi, il ministro ha spiegato che l’Italia aumenterà la propria produzione di missili SAMP/T, che hanno un peso specifico rilevante nei contributi italiani all’Ucraina. Il sistema SAMP/T è il più avanzato sistema di difesa anti-aereo del nostro Paese ed è sviluppato dal consorzio europeo Eurosam, formato da MBDA Italia, MBDA Francia e dalla francese Thales. MBDA è il principale gruppo europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa nel settore aeronautico, e risulta controllato dai gruppi Airbus Group (37,5%), BAE Systems (37,5%) e Leonardo (25%).

Parallelamente alle dichiarazioni di Crosetto, è arrivato un annuncio del segretario generale della NATO, Mark Rutte, che ha affermato che entro il 2032 il contributo europeo e canadese all’Alleanza toccherà il 70% delle spese. Ieri, invece, i ministri dell’Unione Europea hanno approvato in via definitiva l’istituzione del fondo SAFE, uno dei due tasselli fondamentali nel piano di riarmo di Ursula von der Leyen. Il fondo prevede la raccolta di una somma fino a 150 miliardi di euro sui mercati, che sarebbero erogati sotto forma di prestiti diretti agli Stati che ne farebbero richiesta, e contempla l’avvio di procedure d’appalto comuni e semplificate. Assieme al fondo SAFE, il piano von der Leyen invita gli Stati membri a presentare una domanda di sospensione del Patto di Stabilità per aumentare la spesa per la difesa fino all’1,5% del prodotto interno lordo annuo per quattro anni, somma che, sostiene von der Leyen, potrebbe generare fino a 650 miliardi di euro nel prossimo quadriennio. Per ora, sono già 16 i Paesi ad aver chiesto una deroga al Patto di Stabilità per aumentare le proprie spese per la difesa.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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3 Commenti

  1. Se qualcuno si domanda da dove vengono tutte queste falsità sul pericolo Russia, quando è sotto la luce del Sole che l’Ukraina per la Russia è come Cuba per gli USA, può far quel che vuole, ma se diventa un pericolo diventa casus belli.
    Beh ovviamente le mazzette più grosß per i politici sono quelle che si ricevono da chi fabbrica armi.

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