giovedì 22 Maggio 2025

In Spagna è stato ucciso un altro uomo che faceva parte della lista dei nemici dell’Ucraina

Cinque colpi di pistola. Tre lo hanno colpito al corpo, quello mortale lo ha raggiunto alla nuca quando era già a terra. Una esecuzione in piena regola che sembra sgusciata da un film di spionaggio. La vittima è Andriy Portnov, stretto collaboratore dell’ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovich, freddato il 21 maggio 2025 alle 9:15 del mattino a Pozuelo de Alarcón, un ricco sobborgo di Madrid davanti all’American School della città. L’uomo aveva appena accompagnato i suoi figli a scuola e stava risalendo sulla sua auto, quando è stato vittima dell’agguato. Gli assalitori, descritti come due o tre uomini, sono fuggiti in una vicina area boscosa. Non è ancora chiaro se l’omicidio abbia motivazioni politiche, personali o legate a un regolamento di conti, ma si tratta solo dell’ultima vittima di una lunga serie di morti sospette di ex alleati di Yanukovich. Il passato di Portnov e la sua presenza nella lista nera del sito ucraino Myrotvorets (dal 2015, con l’accusa di “traditore della patria”) suggeriscono un possibile collegamento con le tensioni geopolitiche tra Ucraina e Russia. L’ambasciatore russo Rodion Miroshnik ha ipotizzato che Portnov possedesse informazioni compromettenti sulle autorità ucraine, che Kiev avrebbe voluto nascondere.

Nato a Lugansk, Andriy Portnov è stato una figura di spicco della politica ucraina, strettamente legato alla comunità filorussa e all’ex presidente Viktor Yanukovych, e aveva alle spalle una lunga carriera nella pubblica amministrazione e nel mondo accademico. Prima di lavorare con Yanukovich, Portnov è stato vicino a Yulia Tymoshenko e membro del parlamento ucraino negli anni 2000. Tra il 2011 e il 2014 è stato vicecapo dell’amministrazione presidenziale, supervisionando questioni giudiziarie. Era fuggito in Russia nel 2014, dove aveva ottenuto la cittadinanza e in Ucraina era stato accusato di vari reati, fra cui corruzione e tradimento (fu poi assolto da quest’ultima accusa). Nel 2018 ha diretto brevemente il canale filorusso NewsOne. Il fatto che si trovasse in Spagna era ignoto al pubblico.

Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la Spagna, che ospita una significativa diaspora ucraina e russa, è stata teatro di diversi crimini di alto profilo di carattere trasversale, su cui si è ipotizzata la matrice dei servizi segreti di Mosca e di Kiev. Nel 2022, lettere bomba sono state inviate a obiettivi istituzionali, tra cui l’ambasciata ucraina a Madrid. Nel febbraio 2024, Maksim Kuzminov, un pilota russo disertore è stato ucciso ad Alicante: gli investigatori non esclusero la vendetta russa.

Nel caso dell’omicidio di Portnov, una pista si sta concentrando sulla lista di proscrizione del sito ucraino Myrotvorets, noto per schedare “nemici dell’Ucraina”, dove compariva proprio il suo nome. Dopo la sua morte, accanto al suo profilo è apparsa la scritta “eliminato”. Lanciato nel dicembre 2014 da Heorhij Tuka, il sito è gestito dal Centro Myrotvorets (secondo alcune fonti, sarebbe affiliato al Servizio di Sicurezza dell’Ucraina), ed è noto per pubblicare dati personali (indirizzi, numeri di telefono, profili social) di individui considerati “nemici dell’Ucraina”, spesso associati a posizioni filorusse o separatiste, nell’ambito del conflitto in Donbass e dell’Operazione Speciale,  inclusi politici, giornalisti, artisti come Jorit o Roger Waters e persino minori come Faina Savenkova, una scrittrice del Donbass. Sulla lista nera sono presenti anche alcune personalità italiane, tra cui il noto giornalista Giulietto Chiesa, il fotoreporter Giorgio Bianchi, lo scrittore e giornalista Franco Fracassi e la regista di reportage di guerra Sara Reginella. La piattaforma è stata accusata da organizzazioni come l’ONU e Human Rights Watch di violare la privacy e incitare alla violenza e il Parlamento europeo ne ha chiesto la chiusura.

Andriy Portnov è stato uno stretto collaboratore dell’ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovich

Oltre a Portnov, sono diversi i casi di omicidi di persone filorusse che erano inserite nella lista nera di Myrotvorets, come Oles Buzina (2015), giornalista e scrittore ucraino, assassinato a colpi di arma da fuoco il 16 aprile 2015, pochi giorni dopo che il suo indirizzo di casa era stato pubblicato sul sito di proscrizione. L’omicidio, collegato a gruppi nazionalisti estremisti, come Pravyj Sektor, fu definito dal presidente ucraino Petro Poroshenko come un “omicidio politico”. Il giorno prima dell’omicidio di Buzina, Oleg Kalashnikov, ex deputato del Partito delle Regioni, legato all’ex presidente filorusso Viktor Yanukovich, era stato freddato a colpi di arma da fuoco vicino alla sua casa a Kiev. Pochi giorni prima il suo indirizzo era stato pubblicato su Myrotvorets. Nello stesso giorno dell’omicidio di Kalashnikov, il 15 aprile 2025, Sergej Sukhobok, giornalista ucraino, titolare di un sito internet e di un piccolo giornale che sosteneva le ragioni dei ribelli del Donbass fu ucciso a Kiev da un commando.

Tra febbraio e aprile 2015, almeno otto politici e figure legate al Partito delle Regioni di Yanukovich, tutti con posizioni filorusse, sono stati trovati morti in circostanze sospette (spesso classificati come “suicidi” dai media ucraini). Tra questi ricordiamo: Olexandr Peklouchenko, ex governatore e membro del Partito delle Regioni, trovato morto a metà marzo 2015, ufficialmente per suicidio; Stanislav Melnik, ex deputato, trovato morto vicino a Kiev a fine febbraio 2015, anche questo classificato come suicidio; Mikhaïlo Tchetchetov, ex parlamentare, morto cadendo dal 17º piano di un palazzo a fine febbraio 2015, considerato un possibile omicidio mascherato da suicidio. Infine, va ricordato anche il caso di lya Kyva: l’ex deputato ucraino filorusso è stato ritrovato senza vita, nella neve, in una pozza di sangue in un parco fuori dal Velich Country Club, hotel di lusso a un’ora da Mosca. Un assassinio avvolto nel mistero, con indizi sulla responsabilità dei Servizi di Kiev e sul team di Vasyl Malyuk.

L’impronta dei servizi segreti ucraini in questi omicidi fa da contraltare ad altrettanto misteriose morti tra oligarchi, scienziati (come Andrey Botikov, uno dei ricercatori che ha contribuito a creare il vaccino russo Sputnik), politici (Pavel Antov, parlamentare russo del partito Russia Unita, trovato morto dopo una caduta dal terzo piano di un hotel di Rayagada, nello Stato indiano dell’Odisha) e attivisti filo-ucraini. Ricordiamo tra tutti il caso di Boris Nemcov, politico russo di opposizione, già considerato ex delfino di Eltsin, noto per le sue critiche a Putin e per il suo supporto alla sovranità ucraina. Già membro della Duma regionale di Jaroslav, leader di un piccolo partito liberale, l’RPR-Parnas, venne assassinato a colpi di pistola vicino al Cremlino la sera del 27 febbraio 2015. Cinque ceceni furono condannati come esecutori materiali, ma il mandante non è mai stato identificato. Nell’ultima intervista che aveva rilasciato, Nemcov aveva accusato Putin di volerlo morto.

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Enrica Perucchietti

Laureata con lode in Filosofia, vive e lavora a Torino come giornalista, scrittrice ed editor. Collabora con diverse testate e canali di informazione indipendente. È autrice di numerosi saggi di successo. Per L’Indipendente cura la rubrica Anti fakenews.

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