venerdì 16 Maggio 2025

L’Italia raggiunge il 2% della spesa per la Difesa, ma la NATO vuole di più

L’Italia ha raggiunto l’obiettivo NATO del 2% del PIL destinato alla difesa, come annunciato dal ministro Antonio Tajani durante un vertice in Turchia. Ma la soglia, stabilita nel 2014, potrebbe non essere più sufficiente: il nuovo segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, spinge infatti per portare la spesa al 5%, suddivisa tra 3,5% per difesa e 1,5% per sicurezza. Tajani si dice aperto al dialogo, ma propone un approccio “3 più 2” più equilibrato. Nel 2024, 22 dei 32 membri Nato hanno raggiunto il 2%, rispetto ai soli tre del 2014. Polonia e Baltici superano il target, mentre Belgio e Spagna restano indietro. L’Italia ribadisce l’impegno per la sicurezza, anche in chiave infrastrutturale e cibernetica.

Nel corso del vertice tra ministri degli Esteri svoltosi ieri ad Antalya, il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, è tornato a ribadire che l’obiettivo del 2% «non è affatto sufficiente», in quanto in futuro saranno necessari «maggiori investimenti nei nostri requisiti militari di base e di ulteriori investimenti più ampi dedicati alla difesa, tra i quali le infrastrutture e la resilienza». Insistendo sulla necessità di «mantenerci al sicuro» e garantire la difesa da future aggressioni, Rutte ha dichiarato che «la maggior parte degli alleati è ora pronta a raggiungere l’obiettivo iniziale di spendere il 2% del PIL per la difesa quest’anno e molti hanno già annunciato piani per andare molto oltre».

Secondo quanto dichiarato dal ministro Crosetto, la soglia del 2% costituisce per l’Italia solamente «il punto di partenza», con l’obiettivo finale di assecondare le richieste dell’Alleanza e del presidente statunitense Donald Trump. Poco dopo il suo insediamento, infatti, Trump aveva chiesto che gli alleati arrivassero a spendere il 5% del PIL per il potenziamento del settore della difesa. Un obiettivo che l’Italia si affretta a raggiungere: per la prima volta nella storia, sotto la guida del governo Meloni, quest’anno il nostro Paese supererà la soglia dei 30 miliardi di spesa per il settore bellico, grazie soprattutto al taglio dei fondi per tutti gli altri ministeri.

Il summit svoltosi ieri costituisce comunque solamente un incontro preparatorio in vista del meeting ufficiale dell’Alleanza, previsto dal 24 al 26 giugno. Qui i Paesi renderanno conto nel dettaglio delle proprie manovre e dei piani di spesa per il riarmo.

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.

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