Poco prima del passaggio del Giro d’Italia a Putignano, piccolo comune in provincia di Bari, una famiglia ha ricevuto la visita di un poliziotto in borghese, che ha chiesto loro di rimuovere la bandiera palestinese appesa al proprio balcone. La ragione sarebbe stata proprio il passaggio della competizione ciclistica: l’agente, infatti, avrebbe riferito alla famiglia che la richiesta dipendeva da una «questione di ordine pubblico». La conferma di quanto avvenuto è giunta dalla stessa Questura di Bari, che ha dichiarato come la decisione dell’agente avrebbe fatto seguito al «fermento» di alcuni cittadini alla vista della bandiera.
Secondo quanto raccontato dalla proprietaria dell’appartamento a L’Indipendente, l’agente in borghese avrebbe citofonato chiedendo di poter salire fino all’ultimo piano, dove si trovava il balcone con esposta la bandiera della Palestina. Qui, il poliziotto ha riferito ai proprietari di casa che sarebbe stato «opportuno» rimuoverla. «Abbiamo chiesto il motivo e ci è stato ripetuto che sarebbe stato “opportuno”». Secondo quanto dichiarato dalla famiglia, l’agente avrebbe citato il passaggio della competizione ciclistica del Giro d’Italia come ragione per rimuovere la bandiera, lasciando intendere che «sarebbe stata inquadrata dalle telecamere nazionali». «Ho fatto notare che mi trovavo in casa mia, che quella bandiera era sempre stata lì e che ci troviamo in uno stato di diritto, ma l’agente ha ripetuto che sarebbe stato opportuno toglierla, in quanto vi era di mezzo una questione di ordine pubblico. A quel punto, presi alla sprovvista e immaginandoci lì per lì chissà quale emergenza, l’abbiamo tolta». L’indomani, riferisce la famiglia, un funzionario della Questura di Bari si sarebbe scusato con gli inquilini, parlando di un probabile «eccesso di zelo» da parte dell’agente in servizio.
«Dagli accertamenti esperiti è emerso che effettivamente, poco prima del passaggio dei ciclisti, personale impiegato nei servizi, avendo ricevuto segnalazione di un certo fermento da parte di alcuni cittadini per l’esposizione di una bandiera palestinese, sul balcone del sesto piano di una palazzina, ha interloquito con il proprietario dell’appartamento, invitandolo a valutare l’opportunità di rimuovere il vessillo» riporta una nota inviata dalla Digos di Bari a L’Indipendente, nella quale si specifica che non vi è stato alcun «ordine formale» nei confronti dei proprietari dell’appartamento, che non sono stati identificati. Nel comunicato viene specificato anche che «nel corso della medesima giornata, in occasione della partenza del giro da Alberobello un gruppo di appartenenti a movimenti pacifisti ha liberamente esposto striscioni contro il genocidio a Gaza e bandiere della Pace e Palestinesi nel pieno rispetto della libertà di manifestazione del pensiero, coniugata con la sicurezza dell’evento».
Superate le perplessità e la confusione iniziali, la famiglia ha presto rimesso la bandiera al proprio posto, appesa al balcone dove si trova «sin dall’inizio del genocidio». Tuttavia, non sarebbe la prima volta in cui le proteste per la Palestina vengono silenziate nel nome di non meglio specificate “esigenze di ordine pubblico”. Nel frattempo, la notizia è giunta fino in Parlamento, dove deputati di AVS e M5S hanno annunciato l’intenzione di presentare interrogazioni parlamentari a riguardo.
Per di più al sesto piano che ci vuole il binocolo per vederla ‘sta bandiera, la pazzia dilaga!
Certo! Si teme che possa arrivare qualche drone a far piazza pulita di civili anche in Italia. Tanto che problema ci sarebbe, lo stanno già facendo. Per un altro popolo basterebbe trovare un’altra scusa, un’altro 7 ottobre.
Tanto che sono delle merde lo si sapeva anche prima dell’insediamento di questo governo…