Stati Uniti e Cina hanno annunciato stamane la stipula di un accordo storico per la riduzione reciproca dei dazi doganali, segnando un’importante svolta nelle relazioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali in un momento assai critico. L’intesa, raggiunta dopo intensi negoziati a Ginevra, prevede che, da mercoledì 14 maggio, Washington e Pechino sospenderanno per 90 giorni una parte dei loro dazi doganali punitivi. Secondo quanto confermato dal Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, le tariffe saranno ridotte di oltre 100 punti percentuali, portando l’aliquota di base al 10%. Una mossa che rappresenta un’inversione di rotta rispetto all’approccio aggressivo adottato in precedenza dall’amministrazione Trump, che aveva innalzato i dazi fino al 145%, provocando ritorsioni da parte di Pechino.
Le informazioni sull’effettiva portata dell’accordo sono ancora lacunose, ma ciò che sappiamo con certezza è contenuto in una dichiarazione congiunta rilasciata alla stampa, in cui si legge che il governo della Repubblica Popolare Cinese e quello statunitense si impegnano ad adottare una serie di azioni «entro il 14 maggio». In primis, gli USA «modificheranno l’applicazione dell’aliquota aggiuntiva ad valorem sui dazi doganali di origine cinese (inclusi quelli delle regioni speciali di Hong Kong e Macao), sospendendo 24 punti percentuali di tale aliquota per un periodo iniziale di 90 giorni, mantenendo al contempo la restante aliquota ad valorem del 10% su tali articoli». Contestualmente, la Cina «modificherà l’applicazione dell’aliquota aggiuntiva ad valorem sui dazi doganali sugli articoli degli Stati Uniti», sospendendo «24 punti percentuali di tale aliquota per un periodo iniziale di 90 giorni e mantenendo al contempo la restante aliquota aggiuntiva ad valorem del 10% su tali articoli», adottando inoltre «tutte le misure amministrative necessarie per sospendere o rimuovere le contromisure non tariffarie adottate nei confronti degli Stati Uniti dal 2 aprile 2025». Nel testo si scrive che, successivamente, le parti «istituiranno un meccanismo per proseguire le discussioni sulle relazioni economiche e commerciali», che «potranno svolgersi alternativamente in Cina e negli Stati Uniti, o in un Paese terzo, previo accordo tra le Parti». Se necessario, inoltre, USA e Cina «potranno condurre consultazioni a livello operativo su questioni economiche e commerciali pertinenti».
L’annuncio ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari, con i futures statunitensi in rialzo di oltre il 2%. L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito di quasi il 3% e i benchmark in Germania e Francia sono entrambi aumentati dello 0,7%. Intervenuto dopo i colloqui con i funzionari cinesi a Ginevra, il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha affermato che «entrambi i Paesi hanno rappresentato molto bene i loro interessi nazionali» e aggiungendo che le parti in causa hanno «interesse a un commercio equilibrato», con gli Stati Uniti che «continueranno a muoversi in quella direzione». «Ci auguriamo che gli Stati Uniti continuino a collaborare con la Cina per incontrarsi a metà strada sulla base di questo incontro, correggere radicalmente la pratica errata degli aumenti tariffari unilaterali, rafforzare costantemente la cooperazione reciprocamente vantaggiosa, mantenere uno sviluppo sano, stabile e sostenibile delle relazioni economiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti e iniettare congiuntamente maggiore certezza e stabilità nell’economia mondiale», ha dichiarato invece un portavoce del ministero del Commercio cinese.
In questa fase, gli Stati Uniti appaiono dunque intenzionati a portare avanti trattative mirate con alcuni dei Paesi che, almeno a parole, erano stati colpiti dai dazi annunciati da Trump. Negli scorsi giorni, gli USA hanno siglato un intesa con il Regno Unito che ha azzerato i dazi fissati al 25% su acciaio e alluminio, mentre quelli sulle auto sono stati ridotti al 10% (tariffa base che rimane per tutti i Paesi). «Grazie alla nostra lunga storia e alla nostra fedeltà reciproca, è un grande onore avere il Regno Unito come nostro PRIMO annuncio», ha scritto lo scorso 8 maggio Donald Trump sul suo social Truth. «Seguiranno molti altri accordi, attualmente in fase avanzata di negoziazione!», ha aggiunto.