lunedì 12 Maggio 2025

Giovedì si svolgeranno i primi colloqui di pace diretti tra Russia e Ucraina

Brusca accelerata diplomatica nel percorso per cercare di porre fine alla guerra in Ucraina. Sabato, il presidente ucraino Zelensky aveva proposto a Putin un cessate il fuoco senza condizioni della durata di 30 giorni a partire da oggi, lunedì 12 maggio. Putin ha risposto ieri con una controproposta: un incontro diretto da tenersi giovedì prossimo a Istanbul. Kiev ha reiterato la propria richiesta di iniziare la tregua oggi, ma, dopo le esortazioni di Trump, ha accettato: «Sarò in Turchia questo giovedì 15 maggio e mi aspetto che anche Putin venga in Turchia. Personalmente», ha scritto Zelensky in un post su X. Malgrado le tensioni inziali, insomma, il colloquio a Istanbul dovrebbe tenersi, anche se ancora si attendono le risposte di Trump e Putin.

La proposta di tregua di Zelensky è arrivata sabato 10 maggio dopo un incontro tenutosi a Kiev tra il presidente ucraino e i leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. In seguito al vertice, i rappresentanti dei vari Stati hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui annunciano la loro proposta per un cessate il fuoco «pieno e incondizionato a partire da oggi». Nella dichiarazione, i leader suggeriscono che «qualora la Russia rifiutasse un cessate il fuoco completo e incondizionato, dovrebbero essere applicate sanzioni più severe ai suoi settori bancario ed energetico, con particolare attenzione ai combustibili fossili, al petrolio e alla flotta ombra», e annunciano di avere già concordato il 17° pacchetto di sanzioni dell’UE contro la Russia, da coordinare con le sanzioni imposte dal Regno Unito e dalla Norvegia, nonché dagli «Stati Uniti». Alla prima proposta di Kiev, è seguita quella di Putin, che ha avanzato l’ipotesi di riesumare i colloqui diretti a Istanbul «senza alcuna precondizione». «La Russia è pronta a condurre negoziati seri con l’Ucraina: l’obiettivo è eliminare le cause profonde del conflitto», si legge in un comunicato riportato dall’agenzia di stampa statale russa TASS. «Putin non ha escluso l’ipotesi di un accordo di cessate il fuoco durante i negoziati con Kiev».

Il presidente turco Erdogan ha accettato di buon grado la proposta di Putin, e ha invitato le parti a riprendere i colloqui «da dove si erano interrotti» nel 2022. In un primo momento, dopo la controproposta russa, l’Ucraina sembrava volere accettare la ripresa dei colloqui solo a condizione che prima venisse implementato il cessate il fuoco di 30 giorni. Questa richiesta era inizialmente sostenuta dall’inviato speciale degli USA per la questione Ucraina, Keith Kellogg, ma dopo una dichiarazione di Trump sembrano essere cambiate le cose: «L’Ucraina dovrebbe accettare immediatamente. Almeno saranno in grado di determinare se un accordo è possibile o meno, e se non lo è, i leader europei e gli Stati Uniti sapranno a che punto è la situazione e potranno procedere di conseguenza», si legge nel post di Trump. Qualche ora dopo, è arrivata la risposta affermativa di Zelensky a Putin. La Russia non si è ancora espressa sulla possibilità di istituire un cessate il fuoco temporaneo a partire da oggi, ma per come stanno le cose ora sembra che i colloqui si dovrebbero svolgere a prescindere dall’entrata in vigore della tregua. Resta ignoto anche chi prenderà parte ai colloqui.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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2 Commenti

  1. Noto, come abbonato, che da qualche tempo o forse da sempre, ogni articolista del nostro giornale firma non solo con il proprio nome ma spiattella il fatto di essere laureato in questo o quello. Con aggiunta di punteggio conseguito. Nel tentativo di dare autorevolezza al suo articolo. Mi pare un po’ imbarazzante, nonostante i “sacrifici dei genitori per farlo “studiare” come è d’uso dire tra la piccola borghesia.

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