Il Parlamento europeo ha approvato la modifica dello status di protezione dei lupi da “strettamente protetti” a “protetti”. Con 371 voti a favore, 162 contrari e 37 astensioni, l’Eurocamera ha sostenuto la modifica della direttiva Habitat proposta della Commissione, che ora attende il via libera del Consiglio per l’approvazione definitiva. Il cambio di status permetterà agli Stati membri di avere «una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupi al fine di migliorare la coesistenza con gli esseri umani e ridurre al minimo l’impatto della crescente popolazione di lupi in Europa», come si legge sul sito del Parlamento europeo. In poche parole, gli Stati membri potranno procedere con meno restrizioni all’abbattimento dei lupi, con l’unico vincolo di «continuare a garantire uno stato di conservazione soddisfacente» dell’animale – la cui popolazione è oggi stimata in 20mila esemplari in tutta Europa. Una mossa che ha presto suscitato l’indignazione delle associazioni ambientaliste.
Il declassamento dello status di protezione del lupo «potrebbe portare a un aumento degli abbattimenti legali e illegali, con conseguenze devastanti per la popolazione di lupi in Europa», ha dichiarato il Forum Ambientalista Puglia, una delle oltre trecento tra associazioni e organismi tecnico-scientifici contrari alla riduzione della protezione dei lupi. «Inoltre – rincalza l’organizzazione ambientalista – gli studi scientifici hanno dimostrato che la caccia al lupo non risolve il problema delle predazioni sul bestiame e può addirittura peggiorarlo». Proprio i conflitti con le attività umane, in particolare per quanto riguarda il bestiame, sono stati individuati dalla Commissione come la giustificazione principale del declassamento, nonostante le evidenze scientifiche contrastanti. Ad ogni modo, se la modifica dovesse diventare realtà con l’approvazione del Consiglio, I Paesi UE potranno scegliere di mantenere lo status di specie strettamente protetta nella legislazione nazionale, nonché applicare misure più rigorose per la sua tutela.
Persa dunque la partita a Bruxelles, gli sforzi delle associazioni ambientaliste si concentreranno sul campo nazionale. Per quanto riguarda l’Italia, la sfida non si prospetta facile con l’attuale maggioranza al governo. La Lega, come rivendicato dall’europarlamentare Paolo Borchia, è sempre stata in prima linea nella richiesta di una revisione dello status del lupo. Esulta anche Fratelli d’Italia, con la senatrice Annamaria Fallucchi che ha salutato con entusiasmo la modifica.
Come ha scritto l’ Indipendente il 20 marzo scorso, la popolazione lupina in Europa è raddoppiata nel giro di dieci anni. Immagino che la scelta di Bruxelles, cecche’ ne scrivano i giornalisti allineati, non può essere solamente politica. Invece più che il problema del lupo, che raramente può rappresentare in Europa un pericolo per l’ uomo (donna) bisognerà urgentemente risolvere il problema dell’ orso, animale assai piu’ aggressivo e scontroso, che già ha causato perdita di vite umane e contro il quale anche gli escursionisti più rispettosi della Natura sono inermi.