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I giudici contro il portuale no green pass Stefano Puzzer: resterà senza lavoro

Il tribunale di Trieste ha rigettato il ricorso presentato da Stefano Puzzer contro l’ALPT (Agenzia del lavoro portuale di Trieste). La sentenza, pronunciata dal giudice del lavoro Paolo Ancona, prevede che l’ex portuale, attivo dal 1994 e divenuto uno dei protagonisti delle proteste contro il Green pass, dovrà anche pagare più di 2 mila euro di spese processuali. Per le motivazioni si dovranno attendere 60 giorni. Puzzer è stato portavoce del CLPT (Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste) e organizzatore di altri scioperi nel porto.

Nei mesi successivi agli scioperi per l’introduzione del Green pass, il presidente dell’ALPT Francesco Mariani aveva licenziato sei persone, di cui quattro impegnate attivamente nella causa contro la tessera verde. Nel caso Puzzer il licenziamento era scattato per il rifiuto di esibire il pass e la conseguente assenza in turno. Sorte simile per Fabio Tuiach, altro leader della protesta allontanato dall’Agenzia perché si era dichiarato malato nonostante stesse partecipando alle proteste al varco 4 del porto di Trieste. ALPT e Adriafer avevano depositato a novembre 2021 decine di esposti per assenze sospette durante il blocco del varco 4, alle quali cui seguirono il disconoscimento della rappresentanza sindacale del Coordinamento dei lavoratori portuali da parte di tutte le società dello scalo e una quarantina di sospensioni disciplinari per adesione allo scipero non autorizzato. A Puzzer e altri due ricorrenti l’ALPT aveva proposto una transazione di 10mila euro, rifiutata poi dai ricorrenti. Andrea Donaggio e Nino Rizzo, altri due lavoratori coinvolti nelle proteste e licenziati per false attestazioni di malattia, non hanno fatto ricorso.

Stefano Puzzer è stato portavoce del CLPT (Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste). Dal 1994 ha lavorato al porto di Trieste come gruista. Ha spiegato di essere contro il green pass ma di aver ricevuto il vaccino anti-Covid per scelta. In un’intervista a Open ha dichiarato che il Green pass «è incostituzionale, un ricatto dello Stato italiano che vuole portare le persone a vaccinarsi». Dopo le proteste di Trieste, il portuale ha rifiutato la proposta di poter eseguire tamponi gratis richiedendo di rendere i test gratuiti per tutti i lavoratori italiani. Puzzer bloccò il porto anche nel 2015, quando organizzò uno sciopero nella prospettiva di ottenere la ricezione dall’Autorità portuale del testo integrale dell’Allegato VIII del Trattato di Parigi, al fine di renderlo poi applicabile. Il leader dei portuali, candidato alle elezioni del 2022 con Italexit è stato anche protagonista di due vittorie al Tar per l’annullamento del Daspo [1] e l’annullamento del foglio di via che vietava [2] a Puzzer il ritorno nel territorio di Pordenone per 3 anni.

[di Roberto Demaio]