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Vittoria per la Sfattoria degli Ultimi, sospeso l’abbattimento degli animali

Non avrà luogo, almeno fino al prossimo 12 settembre, l’abbattimento con elettroshock degli animali della Sfattoria degli Ultimi, il santuario che ospita ed accudisce 140 suidi tra maiali e cinghiali. Il Tar del Lazio, tramite un recente provvedimento [1], ha infatti accolto l’istanza di revoca presentata dai legali della Sfattoria sospendendo la soppressione degli animali. Questi ultimi, dunque, resteranno al sicuro fino al 12 settembre, data in cui è fissata la camera di consiglio collegiale per l’esame nel merito. Si tratta di una prima vittoria per il santuario, che se da un lato esulta parlando di “buona notizia” dall’altro sottolinea [2]: “Restiamo in allerta, perché nulla é ancora vinto, ma prendiamo tutti una boccata di ossigeno dopo un mese davvero difficile”.

Il contenzioso infatti era iniziato diversi giorni fa, precisamente l’8 agosto, quando l’Asl Roma 1 aveva notificato un’ordinanza di abbattimento dei suidi così da scongiurare il rischio di peste suina, essendo gli animali collocati in “zona rossa”. Da quel momento era quindi iniziata la battaglia della Sfattoria – e di diverse altre associazioni schieratesi contro tale decisione – volta a salvare gli animali ospitati. Quest’ultima, precisando che gli animali fossero sani, microchippati ed inseriti nel registro nazionale come animali da compagnia, aveva replicato facendo ricorso al Tar, il quale in un primo momento aveva bocciato [3] il ricorso, salvo poi sospendere [4] l’abbattimento e, infine, tornare nuovamente sui propri passi confermando [5] l’ordinanza dell’Asl Roma 1.

L’attuale provvedimento di sospensione, dunque, è solo l’ultimo in ordine di tempo e si inserisce all’interno di un contenzioso lungo che, fino a pochi giorni fa, sembrava potesse concludersi con l’abbattimento degli animali che vivono in un luogo creato appositamente per salvarli da precedenti maltrattamenti o da una sorte fatale. È probabilmente anche per questo che ad oggi, nonostante si tratti di un blocco temporaneo, il rifugio esulti. Per arrivare a tale decisione, infatti, la battaglia è stata lunga, dato che l’associazione non solo ha deciso di rivolgersi al Tar, ma ha altresì dato il via ad una importante mobilitazione volta ad evitare l’uccisione degli animali: più di 228mila persone hanno firmato [6] una petizione presentata dai gestori della Sfattoria degli Ultimi, mentre in tanti hanno fatto visita al santuario in segno di solidarietà.

[di Raffaele De Luca]