Le aree verdi sulle Alpi europee sono aumentate del 77 percento, dettando cambiamenti paesaggistici per niente positivi. Nelle aree di montagna il riscaldamento globale viaggia il doppio più velocemente [1] rispetto ad altre zone e la riduzione della neve con lo scioglimento dei ghiacciai solitamente tipici delle Alpi, ne sono prova schiacciante. Il nuovo aspetto delle Alpi è conseguenza del riscaldamento globale, come sottolineato dal nuovo studio [2] pubblicato giovedì scorso sulla rivista Science. Il cosiddetto “inverdimento”, termine spesso utilizzato per definire uno spazio più benefico per l’ambiente, è in questo specifico caso di tutt’altro auspicio, perché la crescita della vegetazione sulle Alpi è sinonimo di un evento atipico e preoccupante.
Il manto nevoso negli ultimi trentotto anni è diminuito [3] nel dieci percento delle Alpi, con un impatto molto significativo. Perché per quanto intuitivamente l’assenza di neve e la crescita di zone verdi possano far pensare a una maggiore trasformazione di anidride carbonica in ossigeno, in realtà la perdita del paesaggio glaciale è deleterio per l’habitat. Una vita vegetale più densa in zone in cui questa non è usuale mette seriamente a rischio la vegetazione e la fauna alpine, danneggiando anche la capacità di un’area solitamente innevata di riflettere la radiazione solare (effetto albedo), incapacità che poi contribuisce al riscaldamento generale.
Se non si agirà [4] per mitigare i danni causati dai cambiamenti climatici, il manto nevoso nelle Alpi potrebbe ridursi ancora fino ad arrivare a solo il venticinque percento nei prossimi dieci-trenta anni. E la neve è anche un’importante fonte di acqua potabile: le Alpi, catena montuosa più alta ed estesa d’Europa, forniscono ben il quaranta per cento dell’acqua potabile europea (non a caso vengono chiamate le “torri d’acqua” d’Europa). Una riduzione della neve non è sinonimo di una repentina assenza di acqua potabile ma pone delle preoccupanti basi per quella che potrebbe essere una tendenza a lungo termine.
[di Francesca Naima]