- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

5 eurodeputati denunciano la Commissione UE per mancata trasparenza sui contratti Covid

Un gruppo di eurodeputati sta facendo causa alla Commissione europea a causa della mancanza di trasparenza sui contratti siglati con le Big Pharma per l’acquisizione dei vaccini contro il Covid-19. I cinque deputati hanno presentato la loro causa alla Corte di Lussemburgo, chiedendo che la Commissione riveli il prezzo di ciascuna unità di vaccino, i pagamenti avvenuti in anticipo e le donazioni, oltre a fornire informazioni sulle responsabilità e sugli indennizzi. Ad oggi, infatti, i dettagli dei contratti che hanno ad oggetto i vaccini contro il Covid non possono essere resi pubblici a causa delle clausole di riservatezza, necessarie, a detta della Commissione UE, per tutelare gli interessi commerciali delle aziende.

Sono Kim van Sparrentak, Tilly Metz, Jutta Paulus, Michèle Rivasi e Margrete Auken i nomi dei cinque membri del Parlamento europeo i quali, secondo quanto riportato da EuObserver [1], hanno fatto causa alla Commissione UE. Auken spiega che si tratta di una mossa in favore del diritto all’informazione dei cittadini: “La segretezza è terreno fertile per la sfiducia e lo scetticismo” ha dichiarato. La deputata Michèle Rivasi, vicepresidente della Commissione parlamentare sul Covid-19, era inoltre tra i pochi europarlamentari che si erano pronunciati contro il green pass digitale [2] europeo.

La Commissione europea ha siglato accordi con le aziende BionTech-Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson e Novavax, oltre ad aver esaminato accordi con Sanofi-GSK, CureVac e Valneva. Tuttavia i dettagli dei contratti sono noti solamente a una ristrettissima cerchia di persone, che comprende appena il 3% [3] degli eurodeputati. Coloro che ne hanno preso visione hanno potuto disporre di un tempo assai limitato per la consultazione (appena 30 minuti), previa firma di una clausola di segretezza che ne impediva la divulgazione del contenuto. A rimanere segreto è anche stato lo scambio di messaggi [4] avvenuto tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla, nonostante le proteste [5] di eurodeputati, società civile e ONG. Secondo l’inchiesta condotta dal New York Times, lo scambio avrebbe permesso di sigillare un accordo da 1,8 miliardi di dollari per l’acquisizione del vaccino Pfizer-BionTech contro il Covid-19.

La Commissione europea avrebbe risposto alle richieste di commento ricevute venerdì 22 aprile facendosi ancora una volta scudo con il vincolo delle clausole di riservatezza. “La Commissione si occupa di rispettare i contratti” avrebbe affermato Stefan de Keersmaecker, il portavoce della Commissione.

[di Valeria Casolaro]