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Anche l’Italia invierà armi all’Ucraina

Negli ultimi giorni l’Unione europea ha varato diverse sanzioni nei confronti della Russia, in risposta all’invasione [1] dell’Ucraina. Dopo la chiusura dello spazio aereo, Ursula Von der Leyen ha annunciato che «per la prima volta in assoluto l’Unione europea finanzierà l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco». «Questo è un momento di svolta» ha poi aggiunto. I diversi Paesi membri si sono subito allineati alla linea tracciata dall’Ue, tra cui l’Italia, dove il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il decreto-legge per fornire sostegno militare e aiuti umanitari all’Ucraina. Nel decreto è specificato che l’invio di “mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari” al Governo ucraino potrà avvenire “fino al 31 dicembre”, data in cui terminerà lo stato di emergenza appena dichiarato [2], ma “previa risoluzione delle Camere”.

In mattinata Mario Draghi ha dunque comunicato [3] al Senato gli sviluppi sul conflitto tra Russia e Ucraina, affermando la necessità che «il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all’invasione e difendere l’indipendenza del Paese. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere soltanto con incoraggiamenti e atti di deterrenza». «Questa è la posizione italiana, dell’Unione europea, dei nostri alleati» ha poi aggiunto il Presidente del Consiglio. Tra le misure annunciate, l’Italia invierà in Ucraina “missili terra-aria Stinger, missili anti-tank, mitragliatrici MG 42/59” e raddoppierà le forze aeree presenti in Romania «in modo da garantire copertura continuativa, assieme agli assetti alleati». Infine, chiedendo al Parlamento di appoggiare queste decisioni, Mario Draghi ha citato Alcide De Gasperi: «Il cuore del popolo italiano è pronto ad associare la propria opera a quella di altri Paesi, per costruire un mondo più giusto e più umano».

L’Italia si allinea così all’Ue e ai suoi membri, che in queste ore stanno dichiarando l’appoggio alla causa Ucraina. Tra questi, la Norvegia ha appena confermato la volontà di “fornire armi e assistenza umanitaria al Paese per un valore di 226 milioni di dollari”; la Finlandia ha abbandonato il suo status neutrale e il suo Ministro della difesa, Antti Kaikkonen, ha affermato che «saranno inviati 2.500 fucili d’assalto, 150.000 munizioni, 1.500 lanciarazzi, vista la situazione estremamente difficile in Ucraina a causa dell’attacco militare russo». Nel frattempo la risposta del Cremlino non si è fatta attendere: il suo portavoce, Dmitry Peskov, ha dichiarato nella giornata di ieri che «la consegna di armi e munizioni all’Ucraina da parte dell’Ue diventerà un fattore estremamente pericoloso, che potrebbe portare a critiche conseguenze a lungo termine».

[Di Salvatore Toscano]