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La città di Genova ha riconosciuto lo Stato di Palestina

Il Consiglio Comunale di Genova ha approvato una mozione [1] per riconoscere lo Stato di Palestina. Il documento è stato presentato dalla consigliera di AVS Francesca Ghio e sostenuto dalla maggioranza formata dai Gruppi Consiliari Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Lista Civica Silvia Salis. Il testo impegna l’amministrazione a sostenere il «riconoscimento dello Stato di Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa», e a inoltrare richiesta al governo perché faccia lo stesso. In sede di consiglio è stato anche approvato un emendamento che impegnerebbe il Comune a sospendere immediatamente la vendita di armamenti a Israele e a promuovere l’adozione di sanzioni contro lo Stato ebraico.

La mozione del Comune di Genova è stata approvata ieri, martedì 29 luglio, con 21 voti favorevoli, 13 contrari e un astenuto. In sede di discussione [2] la minoranza ha chiesto un rinvio del voto per raggiungere un testo unitario, che ha costretto una temporanea sospensione della seduta. Ripartita la discussione, il Consiglio ha approvato la mozione e gli emendamenti della maggioranza. Il documento approvato impegna il Comune «a sostenere, anche congiuntamente con altre istituzioni, il riconoscimento dello Stato di Palestina», in conformità alle risoluzioni delle Nazioni Unite e alle indicazioni del Parlamento Europeo, nel rispetto del diritto internazionale; Genova, inoltre, si impegna a chiedere al governo di fare lo stesso, e a sostenere «il diritto inalienabile del popolo palestinese all’autodeterminazione», il suo diritto all’indipendenza e quello alla sovranità nazionale. Il Comune infine si impegna a chiedere che venga implementato un cessate il fuoco, che venga rispettato il diritto internazionale e che Israele faccia entrare aiuti nella Striscia di Gaza.

Da quanto comunicano i quotidiani locali, l’emendamento alla mozione sarebbe stato presentato la stessa mattina della discussione. Esso impegnerebbe il Comune a sollecitare il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’UE; a condannare il piano israeliano Carri di Gedeone [3] come tentativo di annientamento sistematico del popolo palestinese; a sostenere il piano arabo [4] per la ricostruzione di Gaza condannando il piano di deportazione [5] proposto da Trump; a sospendere le autorizzazioni alla vendita di armi a Israele concesse prima dell’8 ottobre 2023 e a promuovere il blocco totale a livello europeo; a sospendere l’importazione di armamenti da Israele; a sostenere l’adozione di sanzioni UE contro il governo israeliano e i coloni; a richiedere la cessazione delle operazioni militari e dell’occupazione in Cisgiordania; a proporre la sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele.

Con l’approvazione della mozione di ieri, Genova si unisce alla lista di comuni che hanno chiesto al governo di riconoscere lo Stato di Palestina. Il primo a farlo, il 15 dicembre 2023, era stato il Comune di Polistena, nella città metropolitana di Reggio Calabria, come riportato dalla stessa pagina ufficiale del Comune sulla piattaforma social Facebook [6]. A Polistena era seguito il comune di Turano Lodigiano, il primo ad aderire alla campagna [7] dell’Associazione Schierarsi, che promuove una legge che impegna l’Italia a riconoscere “lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme est come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale”. Dopo il comune lombardo, sono arrivati a ruota diversi altri enti e altrettante amministrazioni, tra cui il Comune di Napoli [8], che ha anche interrotto i rapporti con Israele.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.