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Il massacro dei palestinesi decolla dalla Sicilia: centinaia in corteo per dire basta

In centinaia hanno manifestato ieri davanti alla base militare NATO di Sigonella, a Catania, per denunciare l’utilizzo della base per spedire materiale bellico verso Israele per continuare l’aggressione a Gaza. La base di Sigonella è stata infatti utilizzata nelle ultime settimane dalle forze armate USA anche come base di transito degli aerei cargo C-17A Globemaster lll, che stanno trasferendo armi, munizioni e apparecchiature belliche dagli Stati Uniti d’America (via Ramstein, Germania) fino alla base aerea israeliana di Nevatim, nel deserto del Negev. Inoltre è stato testimoniato che negli ultimi giorni, sempre da Sigonella, è partito verso il Medio Oriente anche il drone spia statunitense Northrop Grumman RQ-4D Global Hawk. Insomma, l’Italia sta partecipando attivamente per consentire ad Israele di continuare la guerra contro Gaza e lo sta facendo senza che il Parlamento sia stato neanche informato.

È da quando iniziato il conflitto a Gaza che da Sigonella decollano [1] velivoli militari da trasporto americani alla volta di Nevatim. Di fatto, le attività della base extraterritoriale Naval air Station di Sigonella si sono intensificate subito dopo l’offensiva di Hamas contro Israele, continuando anche nei giorni in cui Gaza è stata bombardata dall’esercito israeliano. Sigonella costituisce una base di supporto fondamentale per la portaerei USA nel Mediterraneo e la gestione di aerei e droni spia. Mercoledì 15 novembre è stata infatti effettuata [2] la prima operazione di intelligence, riconoscimento e sorveglianza di potenziali “obiettivi” nel Mediterraneo orientale da parte del drone Northrop Grumman RQ-4D Global Hawk, della US Air Force. Nelle scorse settimane, grazie al supporto della base era stato possibile l’arrivo, nelle acque internazionali del Mediterraneo, del gruppo d’attacco della portaerei Uss Gerald R. Ford, in cui sono comprese la portaerei della Marina statunitense Uss Gerald R. Ford, l’incrociatore Uss Normandy e i cacciatorpediniere Arleigh-Burke Uss Thomas Hudner, Uss Ramage, Uss Carney, e Uss Roosevelt.

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Questo tipo di attività hanno sollevato le peroccupazioni della popolazione che, oltre ad esprimere posizioni antimilitariste e pacifiste, ha sottolineato come il nostro Paese, situato in una posizione strategica nel Mediterraneo, potrebbe essere esposto a crescenti pericoli se la situazione di instabilità dovesse ulteriormente aggravarsi. Per questo, domenica, centinaia di persone si sono ritrovate di fronte alla base militare, per urlare il proprio dissenso di fronte a quanto sta accadendo. Le armi che vengono trasportate su questi mezzi, denunciano i manifestanti, potrebbero aver contribuito al bombardamento delle strutture civili e degli ospedali e al conseguente massacro dei palestinesi nella Striscia di Gaza, tra i quali migliaia di donne e bambini. Nonostante la massiccia presenza di forze dell’ordine, a piedi e anche a cavallo, la manifestazione si è svolta in maniera pacifica, senza che fossero registrati scontri tra le parti.

[di Valeria Casolaro]