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In migliaia tornano a protestare in tutta Italia per il decreto anti-rave

A quattro mesi dalle proteste per l’approvazione del decreto anti-rave [1], migliaia di manifestanti sono ritornati in piazza «per difendere il diritto alle identità», come più volte affermato durante i cortei di Torino e Bologna. La Street Rave Parade ha coinvolto sabato scorso più di quindicimila persone, quasi tutte riunite nel capoluogo emiliano, con alcune centinaia di manifestanti che hanno invece sfilato da piazza Arbarello fino a piazza Vittorio a suon di musica. Sul primo dei dieci carri disseminati nel colorato serpentone bolognese svettava lo striscione “Lo Stato uccide”. Nei prossimi giorni la manifestazione anti-decreto Rave si terrà a Napoli, Aquila e Firenze, approdando a Milano il primo maggio.

«È una misura che ci fa diventare gli ennesimi nemici pubblici degni di essere perseguiti, intercettati, repressi e arrestati con pene davvero esagerate, che vanno a colpire la nostra voglia di aggregarci spontaneamente e di ballare lontani dai locali e dal business del divertimento notturno», hanno dichiarato i presenti alla Street Rave Parade. A Bologna, il corteo pacifico ha lasciato i Giardini Margherita intorno alle 16 in direzione Parco Nord, sfilando per la città tra musica e rivendicazioni. Alla protesta nei confronti del decreto anti-rave varato nel dicembre scorso dal governo Meloni, si è affiancata l’opposizione al regime del 41-bis e al proibizionismo [2] delle droghe leggere. La Questura ha fatto sapere che nel corso della Street Rave Parade “non sono state rilevate turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica”.

[di Salvatore Toscano]