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Catturata con miele e frutta: l’orsa Jj4 attende la sentenza tra le proteste

A due settimane dalla morte [1] di Andrea Papi si è arrestata la fuga dell’orsa JJ4, catturata intorno alle 23 di lunedì. L’animale che ha aggredito e ucciso il runner 26enne è stato tradito dalla frutta e dal miele piazzati come esca all’interno di una trappola “a tubo” del Corpo forestale provinciale. La cattura è avvenuta a circa 1400 metri di quota, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, al culmine dell’inseguimento delle autorità locali, agevolate dal lavoro dei cani che hanno seguito le tracce dell’orsa e dei suoi tre cuccioli nel bosco. JJ4 è stata immediatamente sedata e riconosciuta tramite il radiocollare, dunque condotta al centro di recupero della fauna alpina di Casteller, mentre i cuccioli di circa 15 mesi sono stati rimessi in libertà. Le proteste seguono adesso un’ulteriore direttrice: alla mobilitazione contro l’abbattimento di JJ4 si sono infatti aggiunte le preoccupazioni relative alla sopravvivenza dei tre cuccioli lontani dalla madre.

Il destino dell’animale che lo scorso 5 aprile ha ucciso Andrea Papi verrà deciso nelle prossime settimane. L’ordinanza di abbattimento emessa dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, è stata infatti sospesa dal Tribunale amministrativo regionale (TAR) fino all’udienza fissata per l’11 maggio. Tra tre settimane i giudici saranno chiamati a esprimersi definitivamente sulla condanna a morte dell’orsa, bloccando dunque l’ordinanza di abbattimento (fino a eventuali ricorsi successivi) o dandone il via libera. I sindaci della Val di Sole hanno chiesto a gran voce la soppressione dell’animale, minacciando dimissioni in blocco. I familiari di Andrea Papi si sono invece detti contrari, così come le associazioni ambientaliste. L’OIPA di Trento e la Lega nazionale del cane (LNC) hanno organizzato per venerdì un sit-in nel capoluogo trentino mentre gli attivisti della Campagna “StopCasteller” hanno indetto per il 23 aprile una giornata di protesta davanti al centro di recupero della fauna alpina dove è stata portata l’orsa JJ4 dopo la cattura. Le proteste sono sbarcate in modo massiccio anche su internet, dov’è stato lanciato l’hashtag #boicottailtrentino, con centinaia di persone che hanno assicurato di non fare mai più vacanze nella regione.

L’associazione italiana difesa animali ed ambiente (AIDAA) ha querelato il Presidente della Provincia di Trento per maltrattamento di animali e istigazione a delinquere. «Fugatti è responsabile di aver ordinato la cattura di una madre orsa nonostante la stessa stia ancora accudendo i suoi tre cuccioli, mettendo a rischio la loro vita» visto «lo svezzamento ancora in corso», ha scritto l’associazione. Generalmente, i cuccioli di orso bruno rimangono con la madre fino ai due, massimo quattro anni, durante i quali apprendono le varie tecniche di sopravvivenza, dalla caccia alla difesa. Si tratta di una fase di dipendenza nei confronti della madre. Proprio in virtù dell’intensità del legame affettivo nei primi anni di età, le associazioni animaliste concordano sulla possibilità che l’attacco fatale di JJ4 sia la conseguenza della presenza dei tre cuccioli, che ha innescato dunque il suo istinto materno.

[di Salvatore Toscano]