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(Monthly Report n.16) Nel fango del dio pallone: dietro le quinte dei Mondiali in Qatar

È uscito il sedicesimo numero del Monthly Report, la rivista de L’Indipendente che ogni mese fa luce su un tema che riteniamo di particolare rilevanza e non sufficientemente trattato nella comunicazione mainstream. Nel fango del dio pallone: questo il titolo dell’edizione di questo mese, nella quale analizziamo con occhio critico i Mondiali di calcio che prenderanno il via domani in Qatar. Il numero, oltre che in formato digitale, è disponibile anche in formato cartaceo spedito in abbonamento (tutte le info su come riceverlo a questo link [1]).

L’editoriale del nuovo numero: Sabbia, pallone e stereotipi 

«Il mondo del calcio è sempre più mafioso, al punto che chi rompe l’omertà viene considerato come i pentiti di Cosa nostra: un traditore, un infame, un vigliacco. Perché il carrozzone pallonaro dei miliardi e degli interessi deve essere protetto a tutti i costi così com’è». Spinti da una certa idea che il calcio da sport popolare e pulito si sia recentemente trasformato in un baraccone sporco senza etica, guidato da multimilionari senza scrupoli che muovono come marionette calciatori-automi riempiti di soldi, si potrebbe credere che la citazione sia di qualche coraggioso addetto ai lavori che racconta il mondo del pallone ai giorni nostri. Pagine social seguitissime quanto demenziali tipo “Serie A – Operazione Nostalgia” spingono in questa direzione, incensando una presunta età dell’oro da celebrare nel calcio di qualche decennio fa, contro il deserto di valori del presente. E invece no. Le parole citate in apertura le ha scritte Carlo Petrini, centravanti di serie A negli anni ‘60 e ‘70, in un libro molto importante quanto scomodo dal titolo Nel fango del dio pallone che racconta il dietro le quinte del mondo del calcio nei gloriosi anni Settanta, fatto di presidenti senza scrupoli, doping, partite vendute, interessi sporchi e mafie.

In quanto sport più popolare e ricco non deve stupire che il calcio sia settore di grande interesse per chi si occupa di consenso popolare e di ricchezza, ovvero politici e imprenditori, governi e multinazionali. In questo senso è un osservatorio importante per monitorare dinamiche e cambiamenti nella società, nell’economia e nel potere. Questo il motivo per il quale abbiamo deciso di dedicare il numero del Monthly Report a un tema solo apparentemente lontano dall’agenda de L’Indipendente. I mondiali che inizieranno il 20 novembre in Qatar, già a cominciare dalle peculiarità del Paese scelto come organizzatore, presentano interessanti spunti di riflessione e molti di questi li analizziamo in questo numero. Da come un piccolo pezzo di deserto come il Qatar sia divenuto potenza e a quale scopo abbia investito una fortuna per organizzare i mondiali, a come le monarchie del Golfo stiano assumendo una posizione fondamentale quanto poco dibattuta nei fragili equilibri globali, passando dalla questione dei diritti nel Paese arabo e nel mondo del calcio, al tema della cybersicurezza e della Coppa del Mondo come vetrina per le novità nell’ambito della digitalizzazione del controllo sociale. Raccontiamo poi della presenza dell’Italia ai mondiali qatarioti perché, se è vero che la nazionale azzurra non si è qualificata, ci sarà comunque una nutrita rappresentativa italiana a Doha, composta da 560 soldati che Roma ha cortesemente messo a disposizione dell’emiro: a quale scopo? E per finire, visto che anche l’aspetto ludico è importante e i mondiali di calcio ad ogni modo li guardiamo (quasi) tutti, presentiamo le squadre che parteciperanno chiedendoci chi vincerà sul campo questa ventiduesima edizione della coppa del mondo.

L’indice del nuovo numero:

Il mensile, in formato PDF, può essere scaricato dagli abbonati a questo link: https://www.lindipendente.online/monthly-report/ [2]