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Sorpresa: gli italiani leggono più libri e tornano a comprarli in libreria

I dati parlano chiaro: rispetto al periodo pre pandemico leggiamo molto di più. Anche se i primi mesi del 2022 non sono riusciti ad eguagliare i numeri record del 2021 (come era prevedibile accadesse), gli italiani si dedicano molto di più alla lettura rispetto al 2019. Secondo le stime [1] raccolte dall’Associazione Italiana Editori (AIE), nei primi sei mesi di quest’anno l’editoria (dai romanzi ai saggi, acquistati nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione) ha venduto il 3,6% di copie in meno rispetto all’anno scorso. Ma, rispetto al 2019, il dato resta positivo, con un 14,5% in più di copie vendute (pari a 670 milioni di euro, 30 milioni in meno rispetto al 2021 ma 86 in più rispetto al 2019).

Quello di quest’anno è un calo, rispetto al 2021, che ci si aspettava: durante il periodo pandemico gli italiani hanno trascorso molto più tempo a casa e molte attività all’aperto sono state sostituite con quelle “indoor”. In quell’anno le copie vendute erano state quasi 48 milioni: 1,7 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2022, che però registra un +5,8 milioni rispetto al 2019.

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Fonte: AIE, Associazione Italiana Editori

Ma c’è un altro dato interessante. Negli ultimi mesi è cambiato in parte anche il modo in cui acquistiamo i libri. I dati, in controtendenza rispetto alle aspettative, mostrano che le vendite online sono state in piccola parte sostituite dal recupero delle librerie fisiche.

A proposito di questo: con un approfondimento di ottobre del 2021 [3], vi avevamo raccontato che tra il 2012 e il 2017 ad aver chiuso erano state circa 2300 librerie. Una crisi che, senza distinzioni, aveva toccato – e continua a farlo – l’Italia intera, da Nord a Sud. Le chiusure avevano poi subito una forte impennata dopo le restrizioni imposte durante la pandemia, fatali per molti commercianti. Mettendo da parte i grandi colossi, per i librai indipendenti infatti è spesso difficile fare i conti con mancati investimenti e gli elevati costi di gestione degli spazi fisici (gli affitti per esempio). Oltre a questo, nel tempo ha inciso sulla sorte delle librerie il nostro modo di fare acquisti, che si è orientato sempre più sull’online.

Tuttavia le librerie online hanno venduto nei primi sei mesi libri per 284,8 milioni a prezzo di copertina: cifre che, a livello di quote di mercato, si traducono per le librerie online in una discesa dal 47% al 42,5% (cioè 43 milioni di ricavi in meno), mentre per quelle fisiche ad una risalita dal 47,8% al 52,8% (passate a 353,8 milioni, 21 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2021).

I fumetti hanno trainato la crescita della vendita di libri, con un +23,7% rispetto all’anno precedente e +245,4% rispetto al periodo pre-pandemia. Allo stesso modo meritano un riconoscimento anche la narrativa straniera (+4,8% rispetto al 2021 e del 26,2% rispetto al 2019) e le guide turistiche, che con la fine delle restrizioni hanno venduto il 100% in più.

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Fonte: AIE, Associazione Italiana Editori

[di Gloria Ferrari]