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Proteste No Green Pass al porto di Trieste: pioggia di denunce sui manifestanti

Trenta persone che avevano preso parte alle proteste contro il Green Pass presso il porto di Trieste lo scorso ottobre sono state denunciate [1] dalla polizia.  Tra le accuse figurerebbero reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, blocco stradale, getto pericoloso di cose all’indirizzo delle forze di polizia, manifestazioni sediziose e adunata sediziosa e non autorizzata. Il presidio di protesta, organizzato di fronte al varco IV del porto, era durato 4 giorni e vi avevano preso parte circa 8 mila persone, prima di essere violentemente disperso dalla polizia.

Il 18 ottobre le forze dell’ordine avevano infatti proceduto allo sgombero forzato [2] della zona, usando gli idranti contro i manifestanti pacifici: numerosi di questi, decisi a non abbandonare il presidio, avevano opposto resistenza passiva sedendosi in terra o stando in piedi a mani alzate. Erano seguiti alcuni tafferugli e la polizia aveva fermato qualcuno dei presenti. Di fronte alla risolutezza dei portuali, che non avevano abbandonato l’area nemmeno dopo essere stati colpiti da diversi getti di idrante, i poliziotti avevano minacciato di far partire le cariche, cosa che poi è effettivamente avvenuta insieme al lancio di lacrimogeni. Sul posto era dovuta intervenire anche un’ambulanza.

A quel punto i manifestanti si erano dispersi per le strade nei dintorni del porto, per poi ricompattarsi in un corteo che aveva marciato [3] verso il centro della città e si era fermato di fronte al Comune. La polizia aveva tentato anche in questo caso di disperderli e alcuni video mostrano come, nel tentativo, un lacrimogeno sia anche finito all’interno di una scuola media.

Nonostante il presidio, i portuali avevano dichiarato di voler garantire lo svolgimento delle normali attività al porto: i manifestanti avevano infatti permesso il passaggio di camion, merci e portuali che avevano deciso di non aderire alla protesta.

[di Valeria Casolaro]