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Anche l’Austria ritira il super green pass: Italia sola nelle restrizioni a oltranza

Il governo austriaco ha annunciato una serie di allentamenti [1] delle misure anti-Covid, che saranno quasi tutte revocate nelle prossime settimane, rendendo così l’Italia l’unico Paese europeo in cui le restrizioni andranno avanti ad oltranza. Nello specifico, a partire dal prossimo 19 febbraio in Austria non sarà più richiesta la prova della vaccinazione o della guarigione, dunque l’equivalente del nostro super green pass, in tutti i “contesti essenziali”. Di conseguenza per accedere, tra l’altro, ai ristoranti, agli impianti sportivi ed alle fiere nonché per viaggiare in autobus si potrà anche semplicemente esibire un test negativo, dunque basterà l’equivalente del nostro green pass. Oltre a ciò, a partire dal 5 marzo quasi tutte le restrizioni legate al Covid saranno ritirate: tra le principali novità il fatto che non vi sarà più nessun “regolamento relativo all’accesso” nonché nessun “coprifuoco generale” e di conseguenza i ristoranti, che al momento devono chiudere dopo la mezzanotte, potranno restare aperti. Le mascherine invece rimarranno obbligatorie, ma solo nei negozi di prima necessità e sui trasporti pubblici, mentre restrizioni anti Covid continueranno ad esservi nei luoghi in cui vi sono persone vulnerabili, ossia le case di riposo e di cura nonché gli ospedali.

L’Austria si affianca così alle tante nazioni europee che hanno deciso nell’ultimo periodo di rimuovere gradualmente le restrizioni introdotte per contrastare l’emergenza sanitaria. Basterà citare la Danimarca [2], dove nelle scorse settimane si è deciso di rimuovere tutte le misure anti Covid in virtù del fatto che il coronavirus non sarebbe più una “malattia socialmente critica”, la Finlandia, che ha fissato un vero e proprio calendario [3] per uscire dalla pandemia o, ultima in ordine di tempo, la Svizzera. Nella giornata di oggi, infatti, il governo locale ha fatto sapere [4] che a partire da domani non sarà più necessario indossare obbligatoriamente la mascherina ed esibire il certificato Covid, in alcuni casi ottenibile tramite vaccino o guarigione ed in altri anche tramite il test negativo, per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali, altre strutture aperte al pubblico e manifestazioni. L’isolamento delle persone risultate positive e l’uso obbligatorio della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie sono le uniche due misure che rimarranno in vigore fino a fine marzo, con lo scopo di proteggere gli individui particolarmente a rischio.

L’Austria, finora, era sostanzialmente stata insieme all’Italia la nazione europea ad aver introdotto le restrizioni più dure contro i non vaccinati, avendo imposto anche il lockdown – poi revocato – per i non vaccinati e l’obbligo vaccinale per i maggiorenni. Quest’ultimo è ad oggi formalmente in atto, ma le relative sanzioni sono previste solo dal 15 marzo ed entro tale data il governo, che sembra voler ritornare gradualmente alla normalità, dovrebbe decidere se attuare effettivamente la legge sulla vaccinazione obbligatoria o meno. Di conseguenza, seppur in Austria alcune restrizioni vi siano tuttora, l’atteggiamento dell’esecutivo appare molto differente da quello dell’Italia, dove si discute ancora vagamente della rimozione o quantomeno dell’ammorbidimento del lasciapassare sanitario. Il tutto mentre proprio oggi è stata posta l’ennesima questione di fiducia [5] da parte del governo, in tal caso sul disegno di legge che dovrà convertire e approvare il decreto 24 dicembre 2021 n. 221, [6] avente ad oggetto proprio la proroga dello stato di emergenza nazionale fino al 31 marzo 2022.

[di Raffaele De Luca]