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Putin e Xi Jinping hanno sancito un’alleanza tra Russia e Cina

Venerdì 4 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jingpin si sono incontrati a Pechino [1], in vista della cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali che si terranno nella capitale cinese e che sono state boicottate dalle delegazioni occidentali. Il confronto aveva come scopo principale quello di portare i due paesi a fare fronte comune contro gli Stati Uniti a causa delle recenti tensioni relative all’Ucraina e non solo, e pare essere decisamente riuscito, almeno in base al documento rilasciato al termine del vertice dai due leader.

I due presidenti si sono infatti promessi sostegno reciproco per quanto concerne la politica estera. I russi, appoggiando le posizioni di Pechino su Taiwan [5] e i cinesi condannando le mire espansionistiche della NATO [6] (Organizzazione del Trattato Atlantico del Nord) in Europa. Fronte comune Mosca e Pechino, l’hanno dimostrato anche nel condannare l’alleanza militare AKUS [7] (tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito) volta a incrementare l’influenza occidentale nell’Oceano Pacifico. Il vertice di Pechino, ha inoltre portato al rafforzamento dei legami economici tra i due. Xi Jinping ha assicurato che supporterà economicamente Mosca nel caso di eventuali nuove sanzioni economiche in relazione alla questione Ucraina, mentre Putin ha espresso la volontà di siglare un nuovo accordo commerciale volto ad incrementare le esportazioni di gas russo verso il gigante asiatico.

La politica estera degli Stati Uniti, considerata come una “minaccia” da parte di Mosca e Pechino ha portato queste due potenze ad avvicinarsi sempre di più‘ anche a discapito dei loro reali interessi di lungo termine. Al momento, questa alleanza appare molto più’ solida di quella tra Washington e i suoi alleati. Anche tra Russia e Cina esistono divergenze di vedute e interessi, sulla questione Ucraina ad esempio, Pechino avrebbe lasciato intendere la sua contrarietà ad un invasione russa. Allo stesso modo, Mosca ha “chiuso almeno un occhio”, davanti ai progetti d’espansione economica di Pechino nelle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale, tradizionalmente sotto l’influenza del Cremlino. La capacità di mettere da parte le divergenze d’interessi per un obiettivo comune pare invece al momento mancare tra gli alleati di Washington. Il peso economico di Pechino, non può non essere una fonte di preoccupazione per i paesi europei e Medio orientali alleati degli americani. Cosi per i paesi dell’Europa occidentale non sarebbe una scelta facile andare allo scontro frontale con la Russia, principale fornitore d’energia del “vecchio” continente.

[di Enrico Phelipon]