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Due casi di cronaca mostrano le assurde conseguenze del green pass sulla vita reale

Mentre in Italia si discute [1] della recente estensione del super green pass ai mezzi di trasporto, con il governo che si è al momento limitato a prevedere [2] una deroga a tali regole solo per determinati spostamenti da e per le isole minori fino al 10 febbraio, la realtà che al momento si trovano ad affrontare i cittadini non in possesso del lasciapassare sanitario è tutt’altro che agevole. Come testimoniato da alcuni casi di cronaca ultimamente riportati dalla stampa nostrana, le conseguenze del super green pass sulla vita delle persone sono infatti alquanto spiacevoli, in maniera particolare per coloro che vivono sulle isole [3].

In tal senso non si può non ricordare il caso di un ragazzino di 12 anni che, in Sicilia, negli scorsi giorni è rimasto bloccato [4] in aeroporto proprio a causa delle nuove regole sul super green pass. Egli, figlio di genitori divorziati, infatti non è stato fatto salire sull’aereo che gli avrebbe permesso di tornare a casa dalla madre a Milano avendo compiuto 12 anni e non essendo vaccinato. A denunciare l’accaduto è stato il padre – di Noto – che appunto condivide l’affido del ragazzino con la madre di quest’ultimo.

«Dal 3 al 9 gennaio mio figlio è stato in Sicilia con me», ha affermato l’uomo, precisando che il 12enne proprio il 9 avesse compiuto 12 anni, giorno precedente al previsto «volo di rientro a Milano». «Quando il 10 gennaio siamo arrivati in aeroporto ho mostrato i documenti ed il risultato negativo del tampone molecolare ma l’addetto della Sac – ossia la società di gestione dell’aeroporto – mi ha detto che non poteva imbarcarsi. Il Dpcm, che era entrato in vigore proprio quel giorno, autorizza l’imbarco solo a 12enni vaccinati». Queste le parole dell’uomo, il quale ha sottolineato che il figlio non è stato fatto partire nonostante egli avesse fatto presente non solo che il tampone fosse negativo, ma che il ragazzino dovesse rientrare a scuola e soprattutto che ci fosse una sentenza del giudice sui giorni in cui il figlio sarebbe potuto stare con lui, violando la quale egli sarebbe andato incontro a conseguenze penali. Niente da fare dunque per il ragazzino, il quale si è poi sottoposto al vaccino ma potrà avere la certificazione che gli permetterà di partire solo dopo 15 giorni.

Altro caso da citare è senza dubbio quello verificatosi [5] in Sardegna, ad Olbia, dove a due coniugi cagliaritani, entrambi vaccinati con la prima dose e in attesa dell’emissione della certificazione verde, sono stati messi i bastoni tra le ruote. Volevano infatti raggiungere Roma, dove la donna di 48 anni avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento urgente all’ospedale Gemelli: all’imbarco della nave Moby, con cui da Olbia i coniugi sarebbero arrivati a Civitavecchia, è stato però detto a questi ultimi che senza super green pass non fosse possibile imbarcarsi. «La legge è legge», sarebbe stato detto ai due secondo quanto affermato dal marito, il quale ha altresì ricordato che la sua presenza fosse necessaria essendo la moglie «invalida al 100%».

A tutto ciò si aggiunga anche il caso di Fabio Messina, una agente di commercio palermitano bloccato da lunedì 10 gennaio a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) essendogli stato impedito di prendere il traghetto per la Sicilia non essendo vaccinato. Egli ha per questo motivo deciso di dormire in un sacco a pelo prima di essere ospitato, nelle ultime due notti, da una famiglia di Villa San Giovanni. La vicenda si è poi però conclusa il 14 gennaio, giorno in cui è stato accolto [6] dal Tribunale civile di Reggio Calabria il ricorso presentato dai legali di Messina. Ad ogni modo tale vicenda, seppur sia terminata in maniera positiva per l’uomo a cui era stato impedito di viaggiare, rappresenta solo l’ennesimo caso che testimonia come le persone prive di super green pass debbano fare i conti con delle difficoltà burocratiche importanti ad esso legate. Come dimostrato anche dalle due vicende sopracitate, infatti, sono diversi i casi di cittadini che testimoniano le tragiche conseguenze del lasciapassare sanitario sulla vita delle persone.

[di Raffaele De Luca]