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Italia, la cultura che resiste: nel 2021 aumentano del 25% i libri venduti

Anche se il 2021 non è andato esattamente come previsto, ci sono alcuni dati che invece fanno ben sperare in una rapida ripresa. Il report annuo [1] dell’Associazione Italiana Editori ha rilevato che nei primi 11 mesi del 2021 è stato venduto il 25% di libri in più rispetto al 2020. E anche la fine di quest’anno si stima in crescita, con una percentuale che oscilla tra un +16,3% e +12,6% per tutta l’editoria.

In termini economici, nel periodo che va dal 4 gennaio all’11 novembre del 2021. le vendite (a prezzo di copertina) si sono aggirate intorno ai 1.356 milioni di euro. Che in sostanza significa un +22% rispetto al 2020 e +15% rispetto al 2019. Cioè 92 milioni di libri. È vero che si tratta di sviluppi importanti e significativi, soprattutto in un ambito che fa fatica a mantenere un trend costante di crescita, ma “la congiuntura però non deve farci dimenticare le difficoltà strutturali del nostro Paese che permangono, come i bassi indici di lettura, e nuove difficili contingenze, come la crescita del prezzo della carta”, ha commentato Ricardo Franco Levi, Presidente dell’AIE.

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I dieci libri più venduti nel 2021 [Fonte: Report AIE 2021]
Le 3.670 librerie italiane infatti (che danno lavoro a circa 11mila addetti), a prescindere dalle vendite sono state duramente colpite dalla pandemia e della forza dei grandi colossi come Amazon. [3] L’84% di loro ha dichiarato di aver avuto difficolta nel pagare i propri dipendenti, ad esempio, o bollette e affitto. Infatti secondo i dati forniti dall’Associazione Librai Italiani, il 57,4% dei costi affrontati dalle librerie proveniva da oneri come affitti e utenze.

Come sono sopravvissute? In diversi modi. Tra questi, il 27% dei negozi ha iniziato ad utilizzare o ha intensificato l’utilizzo della vendita online. Strategia che ha permesso alle librerie di rimanere in vita, anche se il primo canale di vendita rimane sempre quello fisico e diretto.

Nel 2021, in particolare, è cresciuta la produzione di titoli di carta, a discapito della produzione di e-book. A proposito di questo, è da tenere a mente che, nonostante la rapidissima diffusione della vendita online da parte della grande distribuzione, le librerie fisiche (che spesso si servono a loro volta dell’online) detengono ancora il 51,5% del mercato. Significa che si è passati dai 329 milioni di incassi del 2019 ai 506 del 2020, fino ai 590 di quest’anno.

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[Fonte: Report AIE 2021]
Lo slancio proviene probabilmente anche dall’uscita di molti nuovi titoli, che invece durante la pandemia avevano faticato a vedere la luce. A riguardo nel 2021 si è registrato un +10%, con 68.057 nuove opere in stampa.

Passando ai generi, a guidare la rivincita del libro di carta è la “non fiction specialistica“, ovvero la categoria dei manuali tecnici. Un settore che da tempo costituisce uno dei traini dell’editoria e che, evidentemente, non ha sofferto particolarmente l’esplosione dei tutorial su YouTube degli ultimi anni. I settori in maggior crescita sono tuttavia quelli del fumetto e dei libri su giochi e tempo libero. La quota di mercato del primo segmento, quello dei giochi e dei libri ispirati ai videogames, ha fatto segnare +235%. Il fumetto un altrettanto significativo +188%. Sale anche l’attualità politica con + 56%.

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[Fonte: Report AIE 2021]
[di Gloria Ferrari]