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L’Università di Foggia impone il Super Green Pass per ottenere la laurea

«La partecipazione agli esami di laurea e alle proclamazioni potrà essere consentita unicamente ai titolari del Super Green Pass», che «dovrà essere posseduto sia dai docenti componenti della commissione di laurea, sia dagli studenti laureandi che da eventuali loro accompagnatori/ospiti»: è quanto stabilito dall’Università di Foggia tramite un recente decreto [1] del Rettore Pierpaolo Limone. Le nuove disposizioni, entrate in vigore il 6 dicembre 2021 e valide fino al prossimo 15 gennaio, sostanzialmente rendono possibile l’accesso alle sedute di laurea esclusivamente ai vaccinati o ai guariti dal Covid. Nel decreto infatti si legge che coloro i quali non riusciranno ad ottenere il Super Green Pass a causa del poco tempo a disposizione, potranno «usufruire della modalità on line/duale» ma solo per le sedute di laurea previste nel mese di dicembre 2021: non si tratta in pratica di una regola fissa, ma di una possibilità concessa «in via del tutto eccezionale e straordinaria».

A tutto ciò si aggiunga che «per i docenti, gli studenti laureandi e i relativi ospiti in possesso dei requisiti previsti dall’art. 1, comma 2, del D.L. 172/2021 [2] sarà garantita la partecipazione allo svolgimento della seduta di laurea in modalità on line/duale». In sostanza, ciò significa che ad essere esclusi dalle classiche sedute di laurea saranno anche coloro che sono in possesso di regolare esenzione vaccinale, in quanto la disposizione a cui fa riferimento il decreto ha ad oggetto proprio la materia delle esenzioni.

A tal proposito tuttavia bisogna specificare che in realtà in Italia ad essere obbligato a sottoporsi alla vaccinazione è il personale scolastico, ma certamente non gli studenti né tantomeno i loro familiari. A quanto pare, quindi, tale decreto supera i limiti imposti dalla legge: il decreto legge [3] del 6 agosto 2021 ha infatti introdotto l’obbligo del Green Pass, e non del Super Green Pass, per gli studenti universitari. Questo, come è noto, significa che anche tramite un tampone negativo gli studenti dovrebbero poter accedere ai servizi universitari.

Tramite il decreto, dunque, è stato arbitrariamente introdotto un obbligo vaccinale di fatto per gli studenti: a coloro che scelgono di non sottoporsi al vaccino anti Covid, viene sostanzialmente negato un diritto costituzionalmente garantito [4], quello all’istruzione. Il tutto in virtù di una non meglio specificata «evoluzione del quadro epidemiologico dell’infezione da Covid-19». Anche per questo, come riportato da alcuni quotidiani locali [5], oggi si terrà una manifestazione a Foggia alla quale parteciperanno medici e avvocati e con cui si protesterà non solo contro il prolungamento dello stato di emergenza ma anche contro il decreto del Rettore. Quest’ultimo, sottolineano gli organizzatori, impedisce di fatto ai non vaccinati di potersi laureare.

Ad ogni modo, bisogna ricordare che non si tratta della prima volta in cui un’università impone restrizioni maggiori agli studenti che scelgono di non sottoporsi al vaccino anti Covid. Basterà ricordare che l’Università di Milano “La Statale”, negli scorsi mesi ha deciso [6] di rendere gli alloggi disponibili solo per gli studenti vaccinati, imponendo dunque un obbligo vaccinale di fatto per tutti i ragazzi desiderosi di accedere al diritto della richiesta di alloggio.

[di Raffaele De Luca]